FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Denominazione:
BRILADONA TRIFASE
Principi attivi:
Norgestimato: 0,180 mg; Etinilestradiolo: 0,035 mg; Per le compresse bianche. Norgestimato: 0,215 mg; Etinilestradiolo: 0,035 mg; Per le compresse azzurre. Norgestimato: 0,250 mg; Etinilestradiolo: 0,035 mg; Per le compresse blu. Eccipiente(i) con effetti noti: Compresse bianche rivestite con film: ogni compressa contiene 56,525 mg di lattosio monoidrato. Compresse azzurre rivestite con film: ogni compressa contiene 56,490 mg di lattosio monoidrato e tartrazina lacca di alluminio (E 102). Compresse blu rivestite con film: ogni compressa contiene 56,455 mg di lattosio monoidrato e giallo tramonto FCF lacca di alluminio (E 110). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti:
Compresse bianche: Nucleo della compressa: Cellulosa microcristallina, Croscarmellosa sodica, Lattosio monoidrato, Magnesio stearato. Sistema di rivestimento: Ipromellosa, Titanio diossido (E171), Macrogol. Compresse azzurre: Nucleo della compressa: Cellulosa microcristallina, Croscarmellosa sodica, Lattosio monoidrato, Magnesio stearato. Sistema di rivestimento: Ipromellosa, Titanio diossido (E171), Macrogol, Indigotina, carminio d'indaco lacca di alluminio (E132), Blu brillante FCF lacca di alluminio (E133), Tartrazina lacca di alluminio (E102). Compresse blu: Nucleo della compressa: Cellulosa microcristallina, Croscarmellosa sodica, Lattosio monoidrato, Magnesio stearato. Sistema di rivestimento: Ipromellosa, Titanio diossido (E171), Macrogol, Indigotina, carminio d'indaco lacca di alluminio (E132), Blu brillante FCF lacca di alluminio (E133), Giallo tramonto FCF lacca di alluminio (E110).
Indicazioni terapeutiche:
Contraccezione orale per donne con acne da leggera a moderata. Questo trattamento contraccettivo non sostituisce un trattamento specifico per l’acne, se necessario. La decisione di prescrivere BRILADONA TRIFASE deve prendere in considerazione i fattori di rischio attuali della singola donna, in particolare quelli relativi alle tromboembolie venose (TEV) e il confronto tra il rischio di TEV associato a BRILADONA TRIFASE e quello associato ad altri contraccettivi ormonali combinati (COC) (vedere paragrafi 4.3 e 4.4).
Controindicazioni/effetti indesiderati:
I contraccettivi ormonali combinati (COC) non devono essere assunti nelle seguenti condizioni. Se una di queste condizioni si presente per la prima volta durante l’assunzione di COC, l'assunzione deve essere interrotta immediatamente. • Ipersensibilità ai principi attivi o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Presenza o rischio di tromboembolia venosa (TEV): o Tromboembolia venosa - TEV in corso (con assunzione di anticoagulanti) o pregressa (per es. trombosi venosa profonda [TVP] o embolia polmonare [EP]); o Predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia venosa, come resistenza alla proteina C attivata (incluso fattore V di Leiden), carenza di antitrombina III, carenza di proteina C, carenza di proteina S; o Intervento chirurgico maggiore con immobilizzazione prolungata (vedere paragrafo 4.4); o Rischio elevato di tromboembolia venosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4). • Presenza o rischio di tromboembolia arteriosa (TEA): o Tromboembolia arteriosa - tromboembolia arteriosa in corso o pregressa (ad es. infarto miocardico [IM]) o condizioni prodromiche (ad es. angina pectoris); o Malattia cerebrovascolare - ictus in corso o pregresso o condizioni prodromiche (ad es. attacco ischemico transitorio [TIA]); o Predisposizione ereditaria o acquisita nota alla tromboembolia arteriosa, come iperomocisteinemia e anticorpi antifosfolipidi (anticorpi anticardiolipina, lupus anticoagulante); o Precedenti di emicrania con sintomi neurologici focali; o Rischio elevato di tromboembolia arteriosa dovuto alla presenza di più fattori di rischio (vedere paragrafo 4.4) o alla presenza di un fattore di rischio grave come: - diabete mellito con sintomi vascolari, - ipertensione arteriosa grave, - dislipoproteinemia grave. • Patologia del fegato grave in atto o pregressa, fino a quando i valori di funzionalità epatica non sono tornati alla normalità • Tumore epatico in atto o pregresso (benigno o maligno) • Condizioni maligne note o sospette degli organi genitali o delle mammelle, se influenzate da steroidi sessuali • Iperplasia dell’endometrio • Sanguinamento vaginale di natura non accertata • Ittero colestatico della gravidanza o ittero con uso precedente della pillola • Malattia cardiaca valvolare con complicanze • Pancreatite o pancreatite pregressa se associata a ipertrigliceridemia grave • Gravidanza nota o sospetta (vedere paragrafo 4.6). È controindicato l’uso contemporaneo di BRILADONA TRIFASE con medicinali contenenti ombitasvir/paritaprevir/ ritonavir e dasabuvir, medicinali contenenti glecaprevir/pibrentasvir o sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir (vedere paragrafo 4.5). BRILADONA TRIFASE è controindicato in ragazze che non hanno ancora raggiunto la pubertà - prima del menarca.
Posologia:
Modo di somministrazione: orale. Posologia Come prendere BRILADONA TRIFASE Si deve assumere regolarmente una compressa al giorno rigorosamente alla stessa ora (all’ora che è meno probabile che venga dimenticata) per 21 giorni consecutivi con un intervallo di 7 giorni senza compresse fra due blister. Al primo giorno di utilizzo del blister, la paziente deve applicare l’etichetta del corrispondente giorno della settimana e prendere la compressa numero 1. I giorni successivi, prenderà le compresse approssimativamente alla stessa ora, in ordine cronologico, fino al giorno 21. Ogni blister successivo deve essere iniziato dopo un intervallo di 7 giorni senza compresse, durante il quale ha luogo di solito un’emorragia da interruzione. Questa inizia di solito al 2°-3° giorno dopo l’assunzione dell’ultima compressa. Il blister successivo deve essere iniziato al giorno 8, anche se l’emorragia da interruzione continua. Il blister successivo deve essere iniziato sempre allo stesso giorno della settimana. Modo di somministrazione Come iniziare BRILADONA TRIFASE • Inizio del trattamento (Nessun uso di contraccettivi ormonali nel mese precedente): L’assunzione deve iniziare il primo giorno del ciclo naturale (cioè il primo giorno di mestruazione). È possibile iniziare fra il 2° e il 5° giorno, ma in questo caso si consiglia di utilizzare in aggiunta un metodo barriera durante i primi 7 giorni del primo ciclo di assunzione. • Passaggio da un metodo contraccettivo orale combinato, anello vaginale o cerotto transdermico: La donna deve iniziare l’assunzione di BRILADONA TRIFASE preferibilmente il giorno dopo l’assunzione dell’ultima compressa attiva (l’ultima compressa contenente i principi attivi) del contraccettivo orale combinato precedente, ma al più tardi il giorno dopo il consueto intervallo senza compressa o il giorno dopo l’ultima compressa placebo del contraccettivo orale combinato precedente. Nel caso siano stati utilizzati anello vaginale o cerotto transdermico, la donna deve iniziare l'assunzione di BRILADONA TRIFASE preferibilmente il giorno della rimozione, ma al più tardi quando sarebbe dovuta iniziare l’applicazione successiva. • Passaggio da un metodo a base di solo progestinico (pillola a base di solo progestinico, forme iniettabili, impianti) o da un dispositivo intrauterino che rilascia progestinico (IUD): La donna può effettuare il passaggio in qualsiasi giorno dalla pillola a base di solo progestinico (da un impianto o da un IUD dal giorno della rimozione, da una forma iniettabile da quando sarebbe dovuta avvenire la successiva iniezione) ma, in ognuno di questi casi, deve essere informata di utilizzare in aggiunta un metodo barriera durante i primi 7 giorni di assunzione delle compresse. • Dopo un aborto avvenuto al primo trimestre: La donna può iniziare l’assunzione immediatamente. In questo caso, non è richiesta alcuna misura contraccettiva aggiuntiva. • Dopo un parto o dopo un aborto avvenuto nel secondo trimestre: Le donne devono essere informate di iniziare dal giorno 21 al giorno 28 dopo il parto o dopo l’aborto avvenuto nel secondo trimestre. Se si inizia più tardi, la donna deve essere informata di usare un metodo barriera aggiuntivo per i primi 7 giorni di assunzione delle compresse. Tuttavia, se c’è già stato un rapporto sessuale, si deve escludere la possibilità di una gravidanza prima di iniziare l’assunzione di un contraccettivo orale combinato o la donna deve attendere fino al suo primo ciclo mestruale. Per le donne che allattano al seno, vedere il paragrafo 4.6. Dimenticanza di assumere una o più compresse Se l’utilizzatrice ha un ritardo inferiore a 12 ore nell’assunzione della compressa, l'efficacia contraccettiva non è ridotta. La donna deve assumere la compressa non appena lo ricorda e deve assumere le compresse successive alla solita ora. Se la donna ha un ritardo superiore a 12 ore nell’assunzione della compressa, la protezione contraccettiva può essere ridotta. La gestione della compressa dimenticata può essere guidata dalle seguenti due regole di base: 1. L'assunzione delle compresse non deve mai essere interrotta per più di 7 giorni; 2. Per ottenere un’adeguata soppressione dell'asse ipotalamo-ipofisi-ovaio sono necessari 7 giorni di assunzione ininterrotta delle compresse. Di conseguenza, si possono dare i seguenti consigli per la pratica quotidiana: • Settimana 1 (Giorno 1-7) La donna deve assumere l’ultima compressa dimenticata appena se ne ricorda, anche se ciò significa assumere due compresse contemporaneamente. La donna continua poi assumendo le compresse all'ora consueta. In aggiunta, deve essere utilizzato un metodo barriera, come il profilattico, per i 7 giorni successivi. Se c’è stato un rapporto sessuale nei 7 giorni precedenti, si deve prendere in considerazione la possibilità di una gravidanza. Quanto maggiore è il numero di compresse dimenticate e quanto più tale dimenticanza è vicina all’intervallo senza compresse, tanto più elevato sarà il rischio di una gravidanza. • Settimana 2 (Giorno 8-14) La donna deve assumere l’ultima compressa dimenticata appena se ne ricorda, anche se ciò significa assumere due compresse contemporaneamente. La donna continua poi assumendo le compresse all'ora consueta. Se la donna ha assunto le compresse correttamente nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata, non è necessario utilizzare altre precauzioni contraccettive. Tuttavia, se ha dimenticato più di una compressa, la donna deve essere avvisata di prendere precauzioni aggiuntive per 7 giorni. • Settimana 3 (Giorno 15-21) Il rischio che l'affidabilità sia ridotta è imminente in quanto si avvicina l'intervallo di 7 giorni senza compresse. Tuttavia, modificando l'assunzione delle compresse, è ancora possibile impedire la riduzione della protezione contraccettiva. Aderendo ad una delle seguenti due opzioni, non è pertanto necessario usare precauzioni contraccettive aggiuntive, a condizione che nei 7 giorni precedenti la prima compressa dimenticata la donna abbia assunto correttamente tutte le compresse. In caso contrario, la donna deve seguire la prima di queste due opzioni e usare anche precauzioni aggiuntive per i successivi 7 giorni. 1. La donna deve prendere l'ultima compressa dimenticata non appena se ne ricorda, anche se questo significa prendere due compresse contemporaneamente. La donna continua poi assumendo le compresse all'ora consueta. Il blister successivo deve essere iniziato appena viene terminato il blister in uso, cioè non si deve lasciare l’intervallo fra i blister. È improbabile che la donna abbia un'emorragia da sospensione fino al termine delle compresse del secondo blister, ma potrebbero verificarsi macchie di sangue (spotting) o sanguinamento da interruzione nei giorni di assunzione delle compresse. 2. La donna deve essere anche informata di sospendere l'assunzione delle compresse dal blister in uso. Deve avere un intervallo senza compresse fino a 7 giorni, inclusi i giorni in cui ha dimenticato le compresse, e in seguito continuare con il successivo blister. Se la donna ha dimenticato di prendere più compresse e, successivamente, non si presenta un’emorragia da sospensione nel primo intervallo senza compresse, deve essere considerata l’eventualità di una gravidanza. Come cambiare il giorno della mestruazione o ritardare l’emorragia da interruzione Per ritardare le mestruazioni, la donna deve continuare con un altro blister di BRILADONA TRIFASE senza l'intervallo senza compresse. Il ritardo può essere protratto per quanto tempo si desidera, fino al termine del secondo blister. In questo periodo di estensione, la donna può manifestare metrorragia da interruzione o macchie di sangue (spotting). La regolare assunzione di BRILADONA TRIFASE viene quindi ripresa dopo la fase di intervallo di 7 giorni senza compresse. Se la donna vuole spostare il giorno di inizio delle mestruazioni a un altro giorno della settimana, deve essere consigliata di accorciare il periodo senza compresse di quanti giorni desidera. Più breve è l'intervallo, maggiore è il rischio che non si presenti un'emorragia da interruzione e che si presentino invece metrorragia da interruzione e macchie di sangue (spotting) durante la confezione successiva (come quando si ritardano le mestruazioni). Consigli in caso di disturbi gastrointestinali In caso di gravi disturbi gastro-intestinali (per esempio vomito o diarrea), l’assorbimento del principio attivo può non essere completo e devono essere prese misure contraccettive aggiuntive. Se si verifica vomito o diarrea grave entro 3-4 ore dopo l'assunzione della compressa, deve essere assunta una nuova compressa (in sostituzione) appena possibile. La nuova compressa deve essere assunta entro 12 ore dall'ora abituale di assunzione, se possibile. Se sono trascorse più di 12 ore, si applicano i consigli sulle compresse dimenticate, forniti al paragrafo 4.2 “Dimenticanza di assumere una o più compresse”, se applicabile. Se la donna non vuole modificare l'abituale schema di assunzione delle compresse, deve prendere la(e) compressa(e) aggiuntiva(e) da un altro blister. Anziani: L’uso di questo prodotto non è indicato nelle donne in post-menopausa. Bambine: BRILADONA TRIFASE è controindicato in ragazze che non hanno ancora raggiunto la pubertà - prima del menarca. Modo di somministrazione Per sommonistrazione orale. Se necessario, le compresse possono essere assunte con un po' di liquido.
Conservazione:
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione. Tenere il blister nell’imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
Avvertenze:
Avvertenze speciali Nel caso in cui fosse presente una delle condizioni o uno dei fattori di rischio menzionati sotto, l'idoneità di BRILADONA TRIFASE deve essere discussa con la donna. In caso di peggioramento o di prima comparsa di uno qualsiasi di questi fattori di rischio o di queste condizioni, la donna deve essere avvisata di rivolgersi al proprio medico per determinare se l’uso di BRILADONA TRIFASE debba essere interrotto. Esami medici /visite mediche Prima di iniziare o riprendere l'uso di BRILADONA TRIFASE, deve essere raccolta un'anamnesi completa (inclusa l'anamnesi familiare) e la gravidanza deve essere esclusa. Deve essere misurata la pressione arteriosa e deve essere eseguito un esame clinico, guidato dalle controindicazioni (vedere paragrafo 4.3) e dalle avvertenze (vedere paragrafo 4.4). È importante attirare l’attenzione della donna sulle informazioni relative alla trombosi venosa e arteriosa, incluso il rischio associato a BRILADONA TRIFASE rispetto ad altri COC, i sintomi di TEV e TEA, i fattori di rischio noti e cosa fare in caso di sospetta trombosi. La donna deve anche essere informata della necessità di leggere attentamente il foglio illustrativo e di seguirne i consigli. La frequenza e il tipo di esami devono basarsi sulle linee guida stabilite e devono adattarsi alla singola donna. Le donne devono essere informate che i contraccettivi ormonali non proteggono dalle infezioni da HIV (AIDS) e da altre malattie sessualmente trasmesse. • Disturbi circolatori Rischio di tromboembolia venosa (TEV) L’uso di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato (COC) determina un aumento del rischio di tromboembolia venosa (TEV) rispetto al non uso. I prodotti che contengono levonorgestrel, norgestimato (compreso BRILADONA TRIFASE) o noretisterone sono associati a un rischio inferiore di TEV. La decisione di usare BRILADONA TRIFASE deve essere presa solo dopo aver discusso con la donna per assicurarsi che essa comprenda il rischio di TEV con BRILADONA TRIFASE, il modo in cui i suoi attuali fattori di rischio influenzano tale rischio e il fatto che il rischio che sviluppi una TEV è più alto nel primo anno di utilizzo. Vi sono anche alcune evidenze che il rischio aumenti quando l’assunzione di un COC viene ripresa dopo una pausa di 4 o più settimane. Circa 2 donne su 10.000 che non usano un COC e che non sono in gravidanza svilupperanno una TEV nell’arco di un anno. In una singola donna, però, il rischio può essere molto superiore, a seconda dei suoi fattori di rischio sottostanti (vedere di seguito). Si stima che su 10.000 donne che usano un COC contenente levonorgestrel, circa 6¹ donne svilupperanno una TEV in un anno. Le attuali evidenze suggeriscono che il rischio di TEV con COC contenenti norgestimato è simile al rischio dei COC contenenti levonogestrel. Questo numero di TEV per anno è inferiore al numero previsto in gravidanza o nel periodo post-partum. La TEV può essere fatale nell’1-2% dei casi. ¹. Punto medio dell’intervallo 5-7 per 10,000 donne/anno basato su un rischio relativo per COC contenenti levonorgestrel rispetto al non uso di circa 2,3 - 3,6. Numero di eventi di TEV per 10.000 donne in un anno Molto raramente in donne che usano COC sono stati riportati casi di trombosi in altri vasi sanguigni, ad esempio vene e arterie epatiche, mesenteriche, renali o retiniche. Fattori di rischio di TEV Il rischio di complicanze tromboemboliche venose nelle donne che usano COC può aumentare notevolmente se sono presenti fattori di rischio aggiuntivi, specialmente se tali fattori di rischio sono più di uno (vedere la tabella). BRILADONA TRIFASE è controindicato se una donna presenta diversi fattori di rischio che la pongono ad alto rischio di trombosi venosa (vedere paragrafo 4.3). Se una donna presenta più di un fattore di rischio, è possibile che l’aumento del rischio sia maggiore della somma dei singoli fattori - in questo caso deve essere considerato il suo rischio totale di TEV. Se si ritiene che il rapporto beneficio/rischio sia negativo, non si deve prescrivere un COC (vedere paragrafo 4.3). Tabella: Fattori di rischio di TEV
Fattore di rischio | Commenti |
Obesità (indice di massa corporea (IMC) superiore a 30 kg/m²) | Il rischio aumenta considerevolmente all'aumentare dell'IMC. Particolarmente importante da considerare se sono presenti anche altri fattori di rischio. |
Immobilizzazione prolungata, interventi chirurgici maggiori, interventi chirurgici di qualsiasi tipo a gambe e pelvi, interventi neurochirurgici o trauma maggiore. Nota: l’immobilizzazione temporanea, inclusi i viaggi in aereo di durata >4 ore, può anche essere un fattore di rischio di TEV, specialmente in donne con altri fattori di rischio. | In queste situazioni è consigliabile interrompere l’uso della pillola (in caso di interventi elettivi almeno quattro settimane prima) e non riavviarlo fino a due settimane dopo la ripresa completa della mobilità. Per evitare gravidanze indesiderate si deve utilizzare un altro metodo contraccettivo. Se BRILADONA TRIFASE non è stato interrotto prima, deve essere preso in considerazione un trattamento antitrombotico. |
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia venosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni) | Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC. |
Altre condizioni mediche associate a TEV | Cancro, lupus eritematoso sistemico, sindrome emolitica uremica, malattie intestinali infiammatorie croniche (malattia di Crohn o colite ulcerosa) e anemia falciforme. |
Età avanzata | In particolare al di sopra dei 35 anni. |
Fattore di rischio | Commenti |
Età avanzata | In particolare al di sopra dei 35 anni |
Fumo | Alle donne deve essere consigliato di non fumare se desiderano usare un COC. Alle donne di età superiore a 35 anni che continuano a fumare deve essere vivamente consigliato l’uso di un metodo contraccettivo diverso. |
Ipertensione | |
Obesità (indice di massa corporea superiore a 30 kg/m²) | Il rischio aumenta considerevolmente all’aumentare dell’IMC. Particolarmente importante nelle donne con altri fattori di rischio. |
Anamnesi familiare positiva (tromboembolia arteriosa in un fratello o un genitore, specialmente in età relativamente giovane, cioè prima dei 50 anni) | Se si sospetta una predisposizione ereditaria, la donna deve essere inviata a uno specialista per un parere prima di decidere l’assunzione di qualsiasi COC. |
Emicrania | Un aumento della frequenza o della gravità dell’emicrania quando si usano COC (che può essere prodromico di un evento cerebrovascolare) può rappresentare un motivo di interruzione immediata. |
Altre condizioni mediche associate ad eventi vascolari avversi | Diabete mellito, iperomocisteinemia, valvulopatia e fibrillazione atriale, dislipoproteinemia e lupus eritematoso sistemico. |
Interazioni:
Riduzione potenziale dell'efficacia contraccettiva associata alla co-somministrazione di altri medicinali: Nota: per identificare potenziali interazioni, devono essere consultate le informazioni relative ad altri medicinali assunti contemporaneamente. Effetti di altri medicinali su BRILADONA TRIFASE Le interazioni possono verificarsi con medicinali che inducono gli enzimi microsomiali che possono determinare un aumento nella clearance degli ormoni sessuali e che possono portare a sanguinamento da sospensione e/o al fallimento della contraccezione. Gestione L’induzione enzimatica può già essere osservata dopo pochi giorni di trattamento. L'induzione enzimatica massima si vede generalmente entro poche settimane. Dopo la cessazione della terapia farmacologica, l’induzione enzimatica può essere mantenuta per circa 4 settimane. Trattamento a breve termine Le donne in trattamento con medicinali a induzione enzimatica devono utilizzare temporaneamente un metodo barriera o un altro metodo di contraccezione in aggiunta ai contraccettivi orali combinati. Il metodo barriera deve essere usato per tutto il tempo della terapia concomitante e per 28 giorni dopo la sua interruzione. Se la terapia prosegue dopo la fine delle compresse nel blister di contraccettivi orali combinati, deve essere iniziato subito il blister di contraccettivi orali combinati successivo senza il consueto intervallo libero da compresse. Trattamento a lungo termine Per le donne in trattamento a lungo termine con principi attivi ad induzione enzimatica si raccomanda l’uso di un altro metodo contraccettivo affidabile e non-ormonale. In letteratura sono state riportate le seguenti interazioni. Sostanze che aumentano la clearance dei contraccettivi orali combinati (diminuita efficacia dei contraccettivi orali combinati mediante induzione enzimatica), per esempio: Barbiturici, bosentan, carbamazepine, fenitoina, primidone, rifampicina, e farmaci per il trattamento dell’HIV come ritonavir, nevirapina ed efavirenz e probabilmente anche felbamato, griseofulvina, oxcarbazepina, topiramato e prodotti contenenti il rimedio erboristico Erba di San Giovanni (Hypericum perforatum).Sostanze con effetti variabili sulla clearance dei contraccettivi orali combinati: Quando vengono somministrate contemporaneamente a contraccettivi orali combinati, molte combinazioni di inibitori della proteasi dell'HIV e inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa, tra cui combinazioni con inibitori di HCV, possono aumentare o diminuire le concentrazioni plasmatiche di estrogeni o progestinici. L'effetto netto di questi cambiamenti può essere clinicamente rilevante in alcuni casi. Pertanto, devono essere consultate le informazioni sulla prescrizione di medicinali concomitanti contro HIV/HCV per identificare potenziali interazioni e le eventuali relative raccomandazioni. In caso di dubbio, le donne in terapia con inibitori della proteasi o inibitori non-nucleosidici della trascrittasi inversa devono utilizzare un metodo contraccettivo di barriera supplementare. Sostanze che diminuiscono la clearance dei contraccettivi orali combinati (inibitori enzimatici): La rilevanza clinica di una potenziale interazione con gli inibitori enzimatici rimane sconosciuta. La somministrazione concomitante di potenti inibitori del CYP3A4 può aumentare le concentrazioni plasmatiche degli estrogeni o dei progestinici o di entrambi. Dosi di etoricoxib da 60 a 120 mg/die hanno dimostrato di aumentare le concentrazioni plasmatiche di etinilestradiolo rispettivamente da 1,4 a 1,6 volte, quando somministrate in concomitanza con un contraccettivo ormonale combinato contenente 0,035 mg di etinilestradiolo. Effetti di BRILADONA TRIFASE su altri medicinali I contraccettivi orali combinati possono interferire sul metabolismo di altri principi attivi. Di conseguenza, le concentrazioni plasmatiche e tissutali possono aumentare (ad es. ciclosporina) o diminuire (ad es. lamotrigina). Dati clinici suggeriscono che l’etinilestradiolo inibisce la clearance dei substrati del CYP1A2 portando ad un debole (per es. teofillina) o moderato (per. es. tizanidina) aumento delle loro concentrazioni plasmatiche. Interazioni farmacodinamiche: Durante gli studi clinici con pazienti trattati per le infezioni da virus dell’epatite C (HCV) con medicinali contenenti ombitasvir/paritaprevir/ritonavir e dasabuvir con o senza ribavirina, si sono verificati in maniera significativa aumenti delle transaminasi (ALT) superiori a 5 volte il limite superiore della norma (ULN) più frequentemente nelle donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo come i contraccettivi ormonali combinati (COC). Inoltre, anche nei pazienti trattati con glecaprevir/pibrentasvir o sofosbuvir/velpatasvir/voxilaprevir, sono stati osservati aumenti delle ALT in donne che usavano farmaci contenenti etinilestradiolo come i COC (vedere paragrafo 4.3). Pertanto, le utilizzatrici di BRILADONA TRIFASE devono passare a un metodo contraccettivo alternativo (per esempio contraccezione a base di solo progestinico o metodi non ormonali) prima di iniziare la terapia con questi regimi farmacologici combinati. BRILADONA TRIFASE può essere ricominciato 2 settimane dopo la fine del trattamento con questi regimi combinati di medicinali. Test di laboratorio L'uso di steroidi contraccettivi può influenzare i risultati di alcuni esami di laboratorio, compresi parametri biochimici di fegato, tiroide, corteccia surrenale e della funzione renale, livelli plasmatici delle proteine (di trasporto), per es. globuline legate a corticosteroidi e frazioni lipido/lipoproteiche, parametri del metabolismo dei carboidrati e parametri della coagulazione e della fibrinolisi. Le variazioni rimangono generalmente entro i normali limiti di laboratorio. Le concentrazioni sieriche di acido folico possono essere ridotte dai contraccettivi orali combinati. Se una donna rimane incinta rapidamente dopo aver interrotto i contraccettivi orali combinati, questo è clinicamente importante.
Effetti indesiderati:
Riassunto del profilo di sicurezza Un rischio aumentato di eventi trombotici e tromboembolici arteriosi e venosi, compreso infarto miocardico, ictus, attacchi ischemici transitori, trombosi venosa ed embolia polmonare sono stati osservati in donne che usano COC. Questi sono discussi più dettagliatamente nel paragrafo 4.4. Nella tabella seguente vengono visualizzati tutte le reazioni avverse che sono state segnalate con l'utilizzo di BRILADONA TRIFASE nelle sperimentazioni cliniche o da esperienze post-marketing con compresse di norgestimato ed etinilestradiolo. Le frequenze attribuite agli effetti indesiderati sono state stabilite sulla base di una valutazione delle incidenze osservate in 6 studi clinici che hanno coinvolto 4.826 donne e 49.800 cicli. La frequenza degli effetti indesiderati segnalati solo dopo la commercializzazione non è nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Le categorie di frequenze visualizzate utilizzano la seguente convenzione: molto comune (> 1/10); comune (> 1/100 a < 1/10); non comune (> 1/1000 a < 1/100); raro (> 1/10000 a < 1/1000); molto raro (< 1/10000); e frequenza non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione per sistemi e organi | Molto comune (≥1/10) | Comune (da ≥1/100 a < 1/10) | Non comune (da ≥ 1/1.000 a < 1/100) | Raro (da ≥ 1/10.000 a < 1/1.000) | Molto raro (< 1/10000) | Non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili) |
Infezioni e infestazioni | Infezioni del tratto urinario, infezioni vaginali | |||||
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi) | Cisti al seno | Adenomi epatici², cancro al seno², neoplasia benigna al seno², iperplasia focale nodulare², fibroadenoma al seno² | ||||
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità | Esacerbazione dei sintomi di angioedema ereditario e acquisito. | ||||
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Ritenzione di fluidi | Aumento e diminuzione dell’appetito, variazioni del peso | Disturbi dell’appetito | Dislipidemia¹ | ||
Disturbi psichiatrici | Alterazioni dell’umore, depressione, nervosismo, insonnia | Ansia, disturbi del desiderio sessuale | ||||
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Emicrania, Capogiri | Sincope, parestesia | Convulsione¹ | ||
Patologie dell’occhio | Compromissione della visione, occhio secco | Intolleranza alle lenti a contatto¹, trombosi vascolare retinica | ||||
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Vertigini | |||||
Patologie cardiache | Palpitazioni | Tachicardia | ||||
Patologie vascolari | Trombosi², ipertensione, vampate di calore | Tromboembolismo venoso, Tromboembolismo arterioso² compreso ictus, trombosi dei vasi sanguigni, infarto miocardico, trombosi venosa profonda, embolismo polmonare | Sindrome di Budd-Chiari1,8 | |||
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Dispnea | |||||
Patologie gastrointestinali | Disturbi gastrointestinali3,4, vomito5, diarrea5, nausea4 | Dolore gastrointestinale, dolore addominale, distensione addominale, costipazione, flatulenza | Pancreatite | |||
Patologie epatobiliari | Epatite² | |||||
Patologia della cute e del tessuto sottocutaneo | Acne, eruzione cutanea | Alopecia, irsutismo, orticaria, prurito, eritema, decolorazione della pelle | Iperidrosi, reazione di fotosensibilità | Angioedema¹, eritema nodoso¹, sudorazioni notturne¹ | ||
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Spasmi muscolari, dolore alle estremità, mal di schiena6 | Mialgia | ||||
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Dismenorrea4, metrorragia4, emorragia da sospensione anormale4 | Amenorrea4, secrezione genitale, dolore mammario | Secrezioni mammarie, Aumento del volume mammario, ciste ovarica, secchezza vulvovaginale, displasia cervicale² | Secrezione vaginale | Soppressione della lattazione¹ | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Dolore al petto, edema, condizioni asteniche7 | |||||
Esami diagnostici | Aumento del peso | Diminuzione del peso |
Sovradosaggio:
Non ci sono segnalazioni di effetti indesiderati gravi da sovradosaggio. I sintomi che possono verificarsi sono: nausea, vomito e sanguinamento vaginale. Non ci sono antidoti specifici e il trattamento dovrà essere sintomatico.
Gravidanza ed allattamento:
Gravidanza Se durante l’assunzione di BRILADONA TRIFASE si verifica una gravidanza, il medicinale deve essere immediatamente sospeso. Approfonditi studi epidemiologici non hanno rilevato né un aumento del rischio di difetti alla nascita nei bambini nati da donne che hanno usato contraccettivi orali combinati contenenti etinilestradiolo prima della gravidanza, né un effetto teratogeno quando contraccettivi orali combinati contenenti etinilestradiolo sono stati presi inavvertitamente durante le prime fasi della gravidanza. Il maggior rischio di TEV nel periodo dopo il parto deve essere preso in considerazione quando viene ripresa l’assunzione di BRILADONA TRIFASE (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Allattamento L'allattamento può essere influenzato dai contraccettivi orali combinati in quanto possono ridurre la quantità e modificare la composizione del latte materno. Perciò, l'uso di contraccettivi orali combinati generalmente non deve essere raccomandato finché la madre che allatta al seno non abbia completamente svezzato il figlio. Piccole quantità di steroidi contraccettivi e/o di loro metaboliti possono essere escrete nel latte materno durante l'uso di contraccettivi orali combinati. Queste quantità possono influire sul bambino. Fertilità BRILADONA TRIFASE è indicato per la prevenzione della gravidanza. Per informazioni sul ritorno alla fertilità, vedere paragrafo 5.1.
BRILADONA TRIFASE*21 cpr riv 0,18 mg/0,035 mg + 21 cpr riv 0,215 mg/0,035 mg + 21 cpr riv 0,25 mg/0,035 mg
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