Denominazione:
ACTONEL 35 MG COMPRESSE GASTRORESISTENTI
Principi attivi:
Ogni compressa gastroresistente contiene 35 mg di risedronato sodico (equivalenti a 32,5 mg di acido risedronico). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti:
Nucleo della compressa: Cellulosa microcristallina (E460) Silice colloidale anidra Disodio edetato Amido di sodio glicolato Acido stearico Magnesio stearato (E470b) Rivestimento enterico: Acido metacrilico - etil acrilato copolimero (1:1) Trietil citrato (E1505) Talco (E533b) Ferro ossido giallo E172 Simeticone Polisorbato 80 (E433)
Indicazioni terapeutiche:
Trattamento dell’osteoporosi in donne in postmenopausa ad aumentato rischio di fratture (vedere paragrafo 5.1).
Controindicazioni/effetti indesiderati:
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Ipocalcemia (vedere paragrafo 4.4). Gravidanza ed allattamento. Grave danno renale (clearance della creatinina < 30 ml/min).
Posologia:
Posologia La dose raccomandata negli adulti è di una compressa gastroresistente di Actonel da 35 mg per via orale una volta a settimana. La compressa deve essere assunta ogni settimana nello stesso giorno. Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bisfosfonati per l’osteoporosi. La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata periodicamente in ogni singolo paziente sulla base dei benefici e dei rischi potenziali, in particolare dopo 5 o più anni d’uso. Popolazioni speciali Anziani Negli studi condotti sull’osteoporosi postmenopausale, il 59% delle pazienti che hanno ricevuto le compresse gastroresistenti di risedronato 35 mg aveva età pari o superiore a 65 anni, mentre il 13% aveva età pari o superiore a 75 anni. Complessivamente non sono state osservate differenze nel profilo di sicurezza ed efficacia tra queste pazienti e pazienti più giovani. Pazienti con danno renale Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio nei pazienti con danno renale da lieve a moderato. L’uso di risedronato sodico è controindicato nei pazienti con danno renale grave (clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min) (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Popolazione pediatrica L’uso di risedronato sodico non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 18 anni di età a causa dell’insufficienza di dati su sicurezza ed efficacia (vedere anche paragrafo 5.1). Modo di somministrazione Actonel 35 mg compresse gastroresistenti deve essere assunto per via orale al mattino, subito dopo la colazione. L’assunzione a digiuno potrebbe determinare un aumento del rischio di dolore addominale superiore (vedere paragrafi 4.8 e 5.2). La compressa deve essere deglutita intera e non succhiata o masticata. Per favorire il transito della compressa allo stomaco, assumere Actonel 35 mg con un bicchiere di acqua di rubinetto (≥120 ml) mantenendo la posizione eretta. Nei 30 minuti successivi all’assunzione della compressa, i pazienti non devono sdraiarsi (vedere paragrafo 4.4). L’integrazione di calcio e vitamina D deve essere presa in considerazione in caso di apporto dietetico inadeguato. I pazienti devono essere informati che, nel caso dimentichino di assumere una compressa, devono prenderla nel giorno stesso in cui se ne ricordano. I pazienti devono poi riprendere l’assunzione settimanale nel giorno in cui la compressa viene assunta di solito. Non si devono assumere due compresse nello stesso giorno.
Conservazione:
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze:
I medicinali contenenti cationi polivalenti (quali calcio, magnesio, ferro ed alluminio) interferiscono con l’assorbimento dei bisfosfonati e non devono essere assunti contemporaneamente alle compresse di risedronato (vedere paragrafo 4.5). Per ottenere l’efficacia desiderata, è necessario attenersi strettamente alle raccomandazioni sulla somministrazione (vedere paragrafo 4.2). L’efficacia dei bisfosfonati nel trattamento dell’osteoporosi è correlata alla presenza di una bassa densità minerale ossea e/o a fratture prevalenti. L’età avanzata o i fattori clinici di rischio per le fratture, da soli, non costituiscono ragioni sufficienti per l’inizio del trattamento dell’osteoporosi con un bisfosfonato. L’evidenza a supporto dell’efficacia dei bisfosfonati, compreso il risedronato sodico, in pazienti molto anziani (> 80 anni) è limitata (vedere paragrafo 5.1). L’ipocalcemia deve essere trattata prima dell’inizio della terapia con risedronato. Devono essere trattati altri disturbi ossei e del metabolismo minerale (quali disfunzione paratiroidea, ipovitaminosi D) quando si inizia la terapia con risedronato. Reazioni avverse del tratto gastrointestinale superiore I bisfosfonati sono stati associati ad esofagiti, gastriti, ulcere esofagee e ulcere gastroduodenali. Si deve, quindi, prestare la massima attenzione: - Nei pazienti con anamnesi positiva per disturbi all’esofago che provocano un ritardo del transito o dello svuotamento esofageo, come restringimento o acalasia. - Nei pazienti che non sono in grado di mantenere il busto eretto per almeno 30 minuti dopo l’assunzione della compressa. - Se il risedronato viene somministrato a pazienti con problemi in atto o recenti a livello del tratto gastrointestinale superiore o dell’esofago (incluso l’esofago di Barrett diagnosticato). I medici prescrittori devono sottolineare ai pazienti l'importanza di prestare attenzione alle istruzioni sulla somministrazione e fare attenzione alla comparsa di qualsiasi segno o sintomo che possa indicare una possibile reazione esofagea. I pazienti devono essere informati che, nel caso sviluppino sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, dolore alla deglutizione, dolore retrosternale o comparsa/aggravamento di bruciori di stomaco, devono rivolgersi tempestivamente ad un medico. Osteonecrosi della mandibola e/o mascella L’osteonecrosi della mandibola e/o mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (osteomielite inclusa), è stata riportata in pazienti con cancro in trattamento con regimi comprendenti i bisfosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. L’osteonecrosi della mandibola e/o mascella è stata anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con i bisfosfonati per via orale. Prima di iniziare il trattamento con i bisfosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (come cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale) deve essere presa in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con appropriate procedure dentistiche preventive. Se possibile, durante il trattamento questi pazienti devono evitare procedure dentarie invasive. Nei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola e/o mascella durante la terapia con i bisfosfonati, la chirurgia dentaria può esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentaria, non esistono dati disponibili che suggeriscano se l’interruzione del trattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola e/o mascella. Il giudizio clinico del medico deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto beneficio/rischio. Osteonecrosi del canale uditivo esterno È stata segnalata osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l'uso di bisfosfonati, prevalentemente in associazione a terapie a lungo termine. Tra i possibili fattori di rischio dell'osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l'uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma. L'eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bisfosfonati che presentano sintomi a carico dell'orecchio, tra cui infezioni croniche dell'orecchio. Fratture atipiche del femore Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l’osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all’inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. È stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l’interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio/rischio individuale. Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all’anca o all’inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un’incompleta frattura del femore. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa gastroresistente, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Interazioni:
I medicinali contenenti cationi polivalenti (ad es. calcio, magnesio, ferro ed alluminio) interferiscono con l’assorbimento dei bisfosfonati e, pertanto, non devono essere assunti contemporaneamente alle compresse di risedronato (vedere paragrafo 4.4). Risedronato sodico non è metabolizzato a livello sistemico, non induce gli enzimi del citocromo P-450 e ha un basso legame proteico. La co-somministrazione delle compresse gastroresistenti di risedronato 35 mg con l’inibitore della pompa protonica esomeprazolo ha determinato un aumento della biodisponibilità del risedronato. La concentrazione plasmatica massima (Cmax) e l’area sotto la curva concentrazione plasmatica-tempo (AUC) sono aumentate rispettivamente del 60% e del 22%, ma le implicazioni cliniche osservate attraverso i cambiamenti nella densità della massa corporea non sono state statisticamente significative. Qualora ritenuto appropriato, il risedronato sodico può essere usato in concomitanza con la terapia estrogenica sostitutiva.
Effetti indesiderati:
Riassunto del profilo di sicurezza Gli effetti indesiderati segnalati più frequentemente con le compresse di risedronato sono disordini gastrointestinali che comprendono dolore addominale, diarrea, dispepsia, nausea, stipsi, dolore muscoloscheletrico e cefalea. Elenco delle reazioni avverse osservate durante gli studi clinici Il risedronato sodico è stato studiato in studi clinici di fase III che hanno coinvolto più di 15.000 pazienti. La maggior parte degli effetti indesiderati osservati nel corso degli studi clinici sono stati di grado da lieve a moderato e, di solito, non hanno richiesto l’interruzione della terapia. Gli effetti indesiderati verificatisi durante gli studi clinici di fase III nelle donne con osteoporosi postmenopausale e considerati possibilmente o probabilmente correlati al risedronato sodico sono elencati utilizzando la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000). All’interno di ogni gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.Tabella 1
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA | Comune | Non comune | Raro |
Infezioni ed infestazioni | | Influenza | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | Leucopenia, neutropenia | |
Disturbi del sistema immunitario | | Ipersensibilità | |
Patologie endocrine | | Iperparatiroidismo secondario | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | Ipercalcemia | |
Disturbi psichiatrici | | Depressione | |
Patologie del sistema nervoso | Cefalea | Capogiro, parestesia, ipoestesia | |
Patologie dell’occhio | | Irite*, iperemia oculare, congiuntivite, visione offuscata | |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | | Vertigine | |
Patologie vascolari | | Vampate di calore, ipotensione | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | | Tosse | |
Patologie gastrointestinali | Dolore addominale inclusi dolore addominale superiore e dolore addominale inferiore, stipsi, dispepsia, nausea, diarrea, vomito | Gastrite, gastrite da Helicobacter, esofagite, disfagia, duodenite, ulcera esofagea, fastidio addominale, distensione dell’addome, esofagite erosiva, gastrite erosiva, ematochezia, ipercloridria, eruttazione, flatulenza, gastrite atrofica, malattia da reflusso gastroesofageo, gengivite, emorroidi, ernia iatale, melena, dolorabilità addominale, stomatite aftosa, colite, bocca secca, incontinenza fecale, ipertrofia della mucosa gastrica, infiammazione gastrointestinale, dolore gastrointestinale, ipoestesia orale, tumefazione delle labbra, odinofagia, lingua tumefatta | Restringimento esofageo, glossite |
Patologie epatobiliari | | | Prove di funzionalità epatica anormali* |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Eritema, porpora di Schönlein-Henoch, orticaria, dermatite allergica, prurito, eruzione cutanea | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Dolore muscoloscheletrico | Artralgia, dolore dorsale, spasmo muscolare, mialgia, dolore agli arti, dolore osseo, fatica muscolare, debolezza muscolare, dolore al collo, dolore alla mascella | |
Patologie renali e urinarie | | Nefrolitiasi | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | | Cisti ovarica | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | Astenia, brividi, affaticamento, malattia simil-influenzale, fastidio al torace, dolore toracico, edema della faccia, edema, edema periferico, dolore, piressia | |
Esami diagnostici | | Calcio ematico e fosfato ematico diminuiti, frequenza cardiaca irregolare, analisi delle urine anormale, transaminasi aumentate, fosfatasi alcalina ematica aumentata, ormone paratiroideo ematico aumentato, sangue occulto, conta delle piastrine diminuita | |
* Nessuna incidenza rilevante dagli studi clinici di fase III nell’osteoporosi; la frequenza è basata sui dati di evento avverso/laboratorio/rechallenge provenienti da studi clinici precedenti. Descrizione degli eventi avversi selezionati Patologie gastrointestinali In uno studio di fase III di confronto tra risedronato sodico 35 mg compresse gastroresistenti e risedronato sodico 5 mg al giorno (a rilascio immediato), un numero maggiore di pazienti in trattamento con FANS/aspirina ha segnalato eventi avversi del tratto gastrointestinale superiore associati al trattamento rispetto ai pazienti non trattati. La frequenza dei pazienti che hanno segnalato questi eventi è stata: - 22,0% dei pazienti in trattamento con FANS/aspirina vs 15,7% dei pazienti non in trattamento con FANS/aspirina nel gruppo che ha assunto 35 mg immediatamente dopo la colazione - 29,8% dei pazienti in trattamento con FANS/aspirina vs 15,3% dei pazienti non in trattamento con FANS/aspirina nel gruppo che ha assunto 35 mg 30 minuti prima della colazione - 22,4% dei pazienti in trattamento con FANS/aspirina vs 13,4% dei pazienti non in trattamento con FANS/aspirina nel gruppo che ha assunto 5 mg a rilascio immediato prima della colazione Un’incidenza più alta del dolore addominale superiore è stata riscontrata quando le compresse gastroresistenti di risedronato 35 mg sono state assunte a digiuno 30 minuti prima della colazione. La frequenza di eventi avversi del tratto gastrointestinale inferiore associati al trattamento è stata pari al 22,1% nel gruppo che ha assunto 35 mg immediatamente dopo la colazione, 20,1% nel gruppo che ha assunto 35 mg 30 minuti prima della colazione e 15,6% nel gruppo che ha assunto 5 mg a rilascio immediato.Le seguenti ulteriori reazioni avverse sono state segnalate durante la commercializzazione Raro: fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa della classe dei bisfosfonati). Molto raro: osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa della classe dei bisfosfonati). Frequenza non nota: (non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Patologie dell’occhio Uveite Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo Osteonecrosi della mandibola e/o mascella Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Reazioni cutanee e da ipersensibilità, compresi angioedema e reazioni cutanee bollose, alcune gravi, inclusi casi isolati di sindrome di Stevens Johnson, necrolisi tossica epidermica e vasculite leucocitoclastica. Perdita di capelli Disturbi del sistema immunitario Reazione anafilattica Patologie epatobiliari Gravi patologie epatiche. Nella maggior parte dei casi segnalati, i pazienti erano in trattamento anche con altri prodotti noti per indurre patologie epatiche. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio:
Non sono disponibili informazioni specifiche sul trattamento di casi di sovradosaggio con risedronato sodico. In caso di sovradosaggio, si possono prevedere diminuzioni del calcio sierico. Alcuni di questi pazienti possono anche presentare segni e sintomi di ipocalcemia. Si deve somministrare latte o antiacidi contenenti magnesio, calcio o alluminio per legare il risedronato sodico e ridurne l’assorbimento. L’impatto di questo intervento per Actonel 35 mg compresse gastroresistenti non è stato valutato. La formulazione di Actonel 35 mg compresse gastroresistenti è meno sensibile agli effetti di legame dei cationi bivalenti. Le procedure standard che sono efficaci nel trattamento dell’ipocalcemia, inclusa la somministrazione di calcio per via endovenosa, dovrebbero ristabilire le quantità fisiologiche di calcio ionizzato e alleviare segni e sintomi di ipocalcemia. In casi di notevole sovradosaggio, è possibile prendere in considerazione una lavanda gastrica, se effettuata entro 30 minuti dall’ingestione, al fine di rimuovere il risedronato sodico non assorbito.
Gravidanza ed allattamento:
Gravidanza Non vi sono dati adeguati sull’uso di risedronato sodico in donne in gravidanza. Gli studi effettuati sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per l’essere umano non è noto.Allattamento Studi condotti su animali indicano che una piccola quantità di risedronato sodico passa nel latte materno. Il risedronato sodico non deve essere utilizzato durante la gravidanza o in donne che allattano al seno. Fertilità Non vi sono dati adeguati relativi agli effetti del risedronato sodico sulla fertilità umana. Gli studi effettuati sugli animali hanno mostrato effetti avversi ad esposizioni notevolmente al di sopra rispetto a quelle umane (vedere paragrafo 5.3).