Denominazione:
ADRENALINA GALENICA SENESE SOLUZIONE INIETTABILE
Principi attivi:
Adrenalina Galenica Senese 0,5 mg/ml soluzione iniettabile Ogni fiala contiene Principio attivo: adrenalina 0,5 mg Adrenalina Galenica Senese 1 mg/ml soluzione iniettabile Ogni fiala contiene Principio attivo: adrenalina 1 mg Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti:
Sodio cloruro; Acido cloridrico; Acqua per preparazioni iniettabili.
Indicazioni terapeutiche:
Shock anafilattico o angioedema.
Controindicazioni/effetti indesiderati:
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Pazienti in stato di shock (ad eccezione dello shock anafilattico). Patologie cardiache organiche. Ipertrofia cardiaca. Aritmie cardiache. Danno cerebrale organico. Arteriosclerosi cerebrale. Glaucoma ad angolo chiuso. L’adrenalina non deve essere somministrata in corso di anestesia generale con cloroformio, tricloroetilene o ciclopropano e deve essere usata con cautela con altri anestetici alogenati (es. alotano). L’adrenalina non deve essere usata in alcune aree, come dita e lingua, durante l’anestesia locale perché la vasocostrizione può causare necrosi dei tessuti. L’adrenalina non deve essere usata durante il secondo stage del travaglio (vedere paragrafo 4.6).
Posologia:
Adulti e adolescenti (12-18 anni di età) Una dose di 0,5-1 mg per somministrazione intramuscolare, da ripetersi ogni 10 minuti, considerando la pressione sanguigna e le pulsazioni, fino ai primi segni di miglioramento. Nel caso in cui il paziente sia in condizioni gravi ed esistano dubbi riguardo l’assorbimento in seguito a somministrazione intramuscolare, l’adrenalina può essere somministrata lentamente per via endovenosa ad una dose di 0,5 mg con una velocità di infusione pari a 100 mcg/min, usando una diluizione 1:10.000 (ad esempio, diluizione 1:10 ml nel caso di una siringa). Adolescenti prepuberali o a ridotto accrescimento Utilizzare dosi ridotte della metà (250 mcg). Bambini (età inferiore a 12 anni) Fino a 6 mesi: 50 mcg per somministrazione intramuscolare. Da 6 mesi a 6 anni: 120 mcg per somministrazione intramuscolare (dosaggio per bambini robusti; per bambini sottopeso usare metà di questa dose). Da 6 a 12 anni: 250 mcg per somministrazione intramuscolare. Nel caso in cui il bambino sia in condizioni gravi ed esistano dubbi riguardo l’assorbimento in seguito a somministrazione intramuscolare, l’adrenalina può essere somministrata molto lentamente per via endovenosa ad una dose di 10 mcg/kg usando una diluizione 1:10.000 (ad esempio, diluizione 1:10 ml nel caso di una siringa). È necessario un costante monitoraggio per assicurarsi che sia utilizzata la corretta intensità.
Conservazione:
Conservare a temperatura inferiore a 25°C in contenitori ermeticamente chiusi. Non congelare. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce. La data di scadenza si riferisce al prodotto in confezionamento integro, correttamente conservato. Non usare oltre tale data.
Avvertenze:
L’iniezione intramuscolare di adrenalina nelle natiche deve essere evitata a causa del rischio di necrosi tissutale. L’uso prolungato di adrenalina può portare ad una grave acidosi metabolica a causa di un’alta concentrazione ematica di acido lattico. L’adrenalina deve essere somministrata con cautela nei pazienti anziani, nei pazienti affetti da diabete mellito o da malattie cardiovascolari e nei soggetti ipersensibili alle amine simpaticomimetiche. Per chi svolge attività sportiva: l’uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping. L’adrenalina deve essere usata con cautela nei pazienti con iperplasia prostatica, ritenzione urinaria, compromissione renale grave, ipopotassiemia e ipercalcemia.
Interazioni:
L’adrenalina non deve essere somministrata contemporaneamente a: - Altri agenti simpaticomimetici, a causa della possibilità di effetti additivi e conseguente aumento di tossicità; - Alfa e beta-bloccanti. Gli effetti cardiaci e broncodilatatori dell’adrenalina sono antagonizzati dai beta-bloccanti, come il propranololo; l’effetto ipertensivo e di vasocostrizione è antagonizzato dagli alfa-bloccanti, come la fentolamina, e dai derivati della segale cornuta (diidroergotossina) per le loro proprietà alfa-bloccanti e D2-agoniste. - Anestetici generali (vedere paragrafo 4.3 Controindicazioni). La somministrazione di adrenalina in pazienti che hanno ricevuto ciclopropano o anestetici alogenati, può causare aritmie gravi, incluse contrazioni ventricolari premature, tachicardia o fibrillazione. - Glicosidi cardioattivi a dosi elevate poiché possono predisporre il cuore alle aritmie. - Antidepressivi triciclici (es. imipramina), alcuni antistaminici (es. difenidramina, tripelennamina e desclorfeniramina) e gli ormoni tiroidei possono potenziare le azioni dell’adrenalina, specialmente riguardo al cronotopismo e al batmotropismo. - Fenotiazine: l’adrenalina non deve essere utilizzata per neutralizzare il collasso circolatorio o l’ipotensione causata dalle fenotiazine poiché causa un ulteriore abbassamento pressorio. - Insulina e altri agenti ipoglicemizzanti poiché l’adrenalina può determinare iperglicemia. Può essere richiesto un aumento del dosaggio di insulina o di ipoglicemizzanti orali. - Clonidina: a causa dell’aumento del rischio di ipertensione. - Dopexamina: può aumentare l’effetto dell’adrenalina. - Entacapone: può aumentare l’azione dell’adrenalina. - Antipsicotici: antagonizzano l’effetto ipertensivo dei simpaticomimetici. - Doxapram: a causa dell’aumento del rischio di ipertensione. - Ergotamina e metisergide: a causa di un aumento del rischio di ergotismo. - Ossitocina: a causa dell’aumento dell’effetto vasopressorio e rischio di ipertensione.
Effetti indesiderati:
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati dell’adrenalina organizzati secondo la classificazione sistematica organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati. Patologie cardiache Cardiopalmo Tachicardia Aritmie cardiache potenzialmente letali Patologia del sistema nervoso Rigidità Agitazione Cefalea Tremore Vertigini Stordimento Nervosismo Insonnia Eccitabilità Debolezza Aggravamento o induzione di stati di agitazione psicomotoria Disorientamento Perdita della memoria Sensazione di panico Allucinazioni Disturbi psichiatrici Tendenze suicide od omicide Stati psicotici Patologie gastrointestinali Nausea Vomito Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Sudorazione Pallore Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Difficoltà respiratoria Apnea Disturbi del metabolismo e della nutrizione Frequenza non nota: iperglicemia, ipopotassiemia, acidosi metabolica.
Sovradosaggio:
Sintomi Le manifestazioni del sovradosaggio acuto da adrenalina sono caratterizzate da un rapido incremento della pressione sistolica e diastolica che può portare anche a emorragia cerebrovascolare o di altro distretto e a emiplegia, particolarmente nell’anziano. Inoltre, un sovradosaggio del farmaco può causare bradicardia transitoria seguita da tachicardia e può causare potenziali aritmie cardiache fatali. Possono anche verificarsi insufficienza renale, acidosi metabolica ed edema polmonare. Trattamento Il trattamento dell’intossicazione acuta prevede la somministrazione di un agente alfa-bloccante ad azione rapida, come la fentolamina, seguito da un beta-bloccante, come propanololo, per contrastare l’effetto pressorio e aritmogeno dell’adrenalina. Per controllare la crisi ipertensiva possono essere usati il nitroprussiato di sodio e i nitriti.
Gravidanza ed allattamento:
Gravidanza Non vi sono studi adeguati riguardo l’uso di adrenalina in gravidanza. Gli studi condotti sugli animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva quando somministrata a dosi 25 volte superiori rispetto a quelle utilizzate nell’uomo. Il rischio potenziale per l’uomo non è noto. L’adrenalina inibisce le contrazioni uterine spontanee o indotte dall’ossitocina e può ritardare il secondo stadio del travaglio. Al dosaggio sufficiente a ridurre le contrazioni uterine, il farmaco può causare un prolungamento dell’atonia uterina con emorragie. Se usato durante la gravidanza, l’adrenalina può causare anossia fetale. Per questa ragione l’adrenalina per via parenterale non deve essere somministrata durante il secondo stadio del travaglio. L’adrenalina deve essere usata durante la gravidanza solo se i potenziali benefici giustificano i potenziali rischi per il feto. Allattamento L’adrenalina viene escreta nel latte materno. Pertanto, l’allattamento deve essere evitato quando si somministra l’adrenalina.