Denominazione:
ALPRAZOLAM KRKA COMPRESSE
Principi attivi:
Ogni compressa contiene 0,25 mg, 0,5 mg o 1 mg di alprazolam. Eccipienti con effetto noto:
| compressa da 0,25 mg | compressa da 0,5 mg | compressa da 1 mg |
Lattosio | 85,98 mg | 87,31 mg | 89,97 mg |
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti:
Ogni compressa da 0,25 mg contiene: Lattosio monoidrato, Amido di mais, Crospovidone (tipo A), Povidone K 25, Magnesio stearato (E470b), Polisorbato 80. Ogni compressa da 0,5 mg contiene: Lattosio monoidrato, Amido di mais, Crospovidone (tipo A), Povidone K 25, Carminio (E120), Magnesio stearato (E470b), Polisorbato 80. Ogni compressa da 1 mg contiene: Lattosio monoidrato, Amido di mais, Crospovidone (tipo A), Povidone K 25, Blu patentato V (E131), Magnesio stearato (E470b), Polisorbato 80.
Indicazioni terapeutiche:
Alprazolam è indicato negli adulti per il trattamento sintomatico di: - Ansia; - Attacchi di panico con o senza agorafobia. Le benzodiazepine sono indicate soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante e sottopone il soggetto a grave disagio.
Controindicazioni/effetti indesiderati:
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. - Miastenia grave. - Insufficienza respiratoria grave. - Sindrome da apnea notturna. - Insufficienza epatica grave.
Posologia:
Posologia: Il dosaggio ottimale dell'alprazolam va individualizzato a seconda della gravità dei sintomi e della risposta soggettiva del paziente. Deve essere usata la dose più bassa in grado di controllare i sintomi, questo è di particolare importanza per i pazienti anziani o debilitati. Il dosaggio usuale è indicato di seguito; nei pochi pazienti che richiedono dosi più elevate, il dosaggio deve essere aumentato con cautela per evitare effetti avversi. In generale, i pazienti che non hanno precedentemente ricevuto farmaci psicotropi richiederanno dosi più basse rispetto a quelli così trattati. Ansia: La dose iniziale è 0,75 - 1,5 mg al giorno, divisi in 3 dosi. Questo dosaggio può essere aumentato gradualmente, se necessario, fino ad un massimo di 4 mg al giorno in somministrazioni suddivise. Attacchi di panico: La dose iniziale è 0,5 - 1 mg somministrata prima di coricarsi. Questo dosaggio deve essere adattato individualmente e può essere aumentato fino ad un massimo di 1 mg ogni 3-4 giorni. Il dosaggio medio di mantenimento negli studi clinici è stato di 6 ± 2 mg al giorno suddiviso in 3-4 dosi. In alcuni casi, il dosaggio può essere aumentato fino a 10 mg al giorno, somministrato in dosi divise. Anziani: Per i pazienti anziani e quelli sensibili agli effetti sedativi del prodotto, la dose iniziale e di mantenimento è di 0,5 - 0,75 mg al giorno suddivisa in 2 o 3 dosi. Il dosaggio può essere regolato gradualmente in base alla tollerabilità del paziente. Compromissione epatica: Il metabolismo di alprazolam è prolungato nei pazienti con malattia epatica alcolica. Si consiglia cautela nel trattamento di pazienti con insufficienza epatica (vedere paragrafo 4.4). La dose deve essere ridotta del 50%. Alprazolam è controindicato in caso di grave insufficienza epatica. Danno renale: Si consiglia cautela nel trattamento di pazienti con danno renale (vedere paragrafo 4.4). La dose deve essere ridotta. Popolazione pediatrica: Alprazolam Krka non deve essere utilizzato per il trattamento di bambini e adolescenti sotto i 18 anni di età. L’efficacia e la sicurezza non sono state stabilite. Durata del trattamento: Il trattamento deve essere il più breve possibile. In generale la durata complessiva del trattamento non deve superare le 8-12 settimane, incluso il processo di riduzione graduale. Il paziente deve essere rivalutato regolarmente e deve essere valutata la necessità di continuare il trattamento, specialmente nel caso in cui il paziente sia privo di sintomi. Interruzione del trattamento: La dose deve essere diminuita gradualmente per evitare sintomi di astinenza (vedere paragrafo 4.4). Si raccomanda di ridurre la dose giornaliera di alprazolam con non più di 0,5 mg ogni 3 giorni. In alcuni pazienti può essere opportuno ridurre la dose giornaliera anche più lentamente (0,5 mg a settimana). Metodo di somministrazione: Uso orale. Le compresse possono essere assunte con o senza cibo e devono essere ingerite con una piccola quantità di acqua.
Conservazione:
Non conservare a temperatura superiore a 25°C. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dall’umidità.
Avvertenze:
Gruppo di pazienti specifici. Popolazione pediatrica: La sicurezza e l’efficacia di alprazolam non è stata stabilita nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni di età; pertanto l’uso di alprazolam non è raccomandato. Compromissione epatica e danno renale: Si consiglia cautela nel trattamento di pazienti con danno renale o insufficienza epatica da moderata a grave. Pazienti anziani e debilitati: Le benzodiazepine e i prodotti correlati devono essere usati con cautela negli anziani, a causa del rischio di sedazione e/o di debolezza muscolo-scheletrica che possono favorire cadute, spesso con gravi conseguenze in questa popolazione. Si raccomanda di seguire il principio generale dell'uso della dose efficace più bassa in pazienti anziani e/o debilitati per precludere lo sviluppo di atassia o sedazione. Storia di abuso di alcol o droghe: Le benzodiazepine devono essere usate con estrema cautela nei pazienti con una storia di abuso di alcol o droghe (vedere paragrafo 4.5). Depressione/ansia: Nei pazienti che presentano depressione maggiore o ansia associata a depressione, le benzodiazepine e gli agenti benzodiazepinici non devono essere usati da soli per trattare la depressione in quanto possono precipitare o aumentare il rischio di suicidio. Pertanto, alprazolam deve essere usato con cautela e la prescrizione deve essere limitata nei pazienti con segni e sintomi di un disturbo depressivo o tendenze suicide. Attacchi di panico sono stati associati a disturbi depressivi maggiori primari e secondari e ad un aumento delle segnalazioni di suicidio tra i pazienti non trattati. Pertanto, si deve usare la stessa precauzione quando si usano le dosi più elevate di alprazolam nel trattamento di pazienti con attacchi di panico come si usa con l'uso di qualsiasi farmaco psicotropico nel trattamento di pazienti depressi o in quelli in cui vi è motivo di aspettarsi ideazione o piani di suicidio. Rischio nell’uso concomitante di oppioidi: L'uso concomitante di alprazolam e oppioidi può causare sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di farmaci sedativi come benzodiazepine o farmaci correlati come alprazolam con oppiacei deve essere riservata ai pazienti per i quali non sono possibili opzioni terapeutiche alternative. Se viene presa la decisione di prescrivere alprazolam in concomitanza con gli oppioidi, deve essere usata la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere anche la raccomandazione generale sulla dose nel paragrafo 4.2). I pazienti devono essere seguiti attentamente per segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. A tale riguardo, si raccomanda vivamente di informare i pazienti e i loro assistenti sanitari (se possibile) di essere a conoscenza di questi sintomi (vedere paragrafo 4.5). Tolleranza: Dopo un uso ripetuto per alcune settimane possono svilupparsi perdite di efficacia degli effetti ipnotici delle benzodiazepine. Dipendenza: L'uso di benzodiazepine può portare allo sviluppo di dipendenza fisica e psichica da questi prodotti. Il rischio di dipendenza aumenta con la dose e la durata del trattamento; risulta anche maggiore nei pazienti con una storia di abuso di alcol o droghe. La farmacodipendenza può verificarsi a dosi terapeutiche e/o in pazienti senza un fattore di rischio individualizzato. C’è un rischio aumentato di farmacodipendenza con l'uso combinato di diverse benzodiazepine indipendentemente dall'indicazione ansiolitica o ipnotica. Sono stati segnalati casi di abuso. Sintomi di astinenza: Una volta che si è sviluppata la dipendenza fisica, la brusca interruzione del trattamento sarà accompagnata da sintomi di astinenza. Questi possono includere mal di testa, dolori muscolari, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione, irritabilità. Nei casi più gravi possono verificarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio alle estremità, ipersensibilità alla luce, rumore e contatto fisico, allucinazioni o crisi epilettiche. Rebound dell’ansia: Al momento dell’interruzione del trattamento può verificarsi una sindrome transitoria per cui ricompaiono in una forma migliorata i sintomi che hanno portato al trattamento con una benzodiazepina. Ciò può essere accompagnato da altre reazioni tra cui cambiamenti di umore, ansia o disturbi del sonno e irrequietezza. Poiché il rischio di fenomeni di interruzione/fenomeni di rimbalzo sono maggiori dopo una brusca interruzione del trattamento, si raccomanda di ridurre gradualmente il dosaggio. Durata del trattamento; La durata del trattamento deve essere il più breve possibile (vedere Posologia) a seconda dell'indicazione, ma non deve superare le 8-12 settimane in caso di ansia, compreso il processo di riduzione graduale. L'estensione oltre questi periodi non deve avvenire senza rivalutazione delle condizioni del paziente. Quando il trattamento è iniziato può essere utile informare il paziente che esso sarà di durata limitata e spiegare con precisione come la dose sarà progressivamente diminuita. Inoltre è importante che il paziente sia consapevole della possibilità di fenomeni di rebound, riducendo così l'ansia rispetto a tali sintomi nel caso in cui il medicinale venga sospeso. Vi sono indicazioni che, nel caso delle benzodiazepine con breve durata d'azione, i fenomeni di astinenza possono manifestarsi nell'intervallo di dosaggio, specialmente quando il dosaggio è elevato. Quando si usano le benzodiazepine con una lunga durata d'azione, è importante mettere in guardia contro il cambiamento della benzodiazepina con una breve durata d'azione, poiché potrebbero svilupparsi sintomi da astinenza. Reazioni psichiatriche e paradossali: Quando si usano le benzodiazepine si verificano reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, aggressività, delusione, rabbia, incubi, allucinazioni, psicosi, comportamenti inappropriati e altri effetti comportamentali avversi. In tal caso, l'uso del medicinale deve essere interrotto. È più probabile che si verifichino nei bambini e negli anziani. Amnesia: Le benzodiazepine possono indurre amnesia anterograda. La condizione si verifica più spesso diverse ore dopo l'ingestione del prodotto. Speciali precauzioni per gli eccipienti: Alprazolam Krka contiene lattosio: I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Interazioni:
Interazioni farmacodinamiche: Le benzodiazepine provocano effetti additivi quando somministrate in concomitanza ad alcol o altri sedativi del sistema nervoso centrale. L'assunzione concomitante di alcool non è raccomandata. Alprazolam deve essere usato con cautela in associazione ad altri farmaci che deprimono il SNC. L'effetto depressivo centrale può aumentare nei casi di uso concomitante di antipsicotici (neurolettici), ansiolitici/sedativi, altri agenti antidepressivi, oppioidi, antiepilettici, e antistaminici H1 sedativi. Oppiacei: L’uso concomitante di oppiacei con medicinali sedativi come benzodiazepine o medicinali correlati come l’alprazolam aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma, morte in quanto additivi dell’effetto depressivo sul SNC. La dose e la durata dell’uso concomitante deve essere limitata (vedere paragrafo 4.4). Interazioni farmacocinetiche: Interazioni farmacocinetiche possono verificarsi quando alprazolam viene somministrato insieme a farmaci che modificano l'enzima epatico CYP3A4. Inibitori del CYP3A4: Gli inibitori del CYP3A4 aumentano i livelli plasmatici di alprazolam. In base al grado di interazione e ai dati disponibili al momento, vengono fatte le seguenti raccomandazioni: - La co-somministrazione di alprazolam con ketoconazolo, itraconazolo o altri antimicotici di tipo azolico non è raccomandata. - La co-somministrazione di nefazodone o fluvoxamina aumenta l'AUC di alprazolam di circa 2 volte. Si raccomanda cautela e considerazione della riduzione della dose quando alprazolam è co-somministrato con nefazodone, fluvoxamina e cimetidina. - Si raccomanda cautela quando alprazolam viene somministrato in concomitanza con fluoxetina, propossifene, contraccettivi orali, diltiazem o antibiotici macrolidi come l'eritromicina, la claritromicina e la telitromicina. Induttori del CYP3A4: Gli induttori del CYP3A4 possono aumentare il metabolismo di alprazolam. Le interazioni che coinvolgono inibitori della proteasi dell'HIV (per es. ritonavir) e alprazolam sono complesse e dipendenti dal tempo. A breve termine, basse dosi di ritonavir hanno provocato una grave compromissione della clearance di alprazolam, prolungato la sua emivita di eliminazione e aumentato gli effetti clinici. Tuttavia, dopo prolungata esposizione a ritonavir, l'induzione del CYP3A ha compensato questa inibizione. Questa interazione richiederà un aggiustamento della dose o la sospensione di alprazolam. Sono state riportate aumentate concentrazioni di digossina quando è stato somministrato alprazolam, soprattutto negli anziani (> 65 anni di età). I pazienti che ricevono alprazolam e digossina devono pertanto essere monitorati per segni e sintomi correlati alla tossicità della digossina.
Effetti indesiderati:
Durante il trattamento con alprazolam sono stato osservati i seguenti effetti indesiderati con le seguenti frequenze: - Molto comune (≥1/10); - Comune (≥1/100, <1/10); - Non comune (≥1/1.000, <1/100); - Raro (≥1/10.000, <1/1.000); - Molto raro <1/10.000); - Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
MedDRA Classificazione per sistemi e organi | Frequenza | Effetti indesiderati |
Patologie endocrine | Non nota | Iperprolattinemia* |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Comune | Diminuzione dell’appetito |
Disturbi psichiatrici | Molto comune | Depressione |
Comune | Confusione, disorientamento, diminuzione della libido, ansia, insonnia, nervosismo, aumento della libido* |
Non comune | Mania*,allucinazioni *, rabbia*, agitazione * |
Non nota | Ipomania*, aggressività*, ostilità*, pensieri anomali *, iperattività psicomotoria * |
Patologie del sistema nervoso | Molto comune | Sedazione, sonnolenza, atassia, peggioramento della memoria, disartria, vertigini, mal di testa |
Comune | Disturbo dell'equilibrio, disturbo di coordinazione, difficoltà di concentrazione, ipersonnia, letargia, tremore |
Non comune | Amnesia |
Non nota | Squilibrio del sistema nervoso autonomo *, distonia * |
Patologie dell’occhio | Comune | Visione offuscata |
Patologie gastrointestinali | Molto comune | Costipazione, bocca secca |
Comune | Nausea |
Non comune | Vomito |
Patologie epatobiliari | Non nota | Epatite*, funzione alterata del fegato*, ittero* |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Comune | Dermatite* |
Non nota | Angioedema*, reazione di fotosensibilità* |
Patologie del Sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Non comune | Debolezza muscolare |
Patologie renali e urinarie | Non comune | Incontinenza* |
Non nota | Ritenzione urinaria* |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Comune | Disfunzione sessuale* |
Non comune | Irregolarità del ciclo mestruale* |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Molto comune | Stanchezza, irritabilità |
Non nota | Edema periferico* |
Indagini | Comune | Diminuzione di peso, aumento di peso |
Non nota | Aumento della pressione intraoculare* |
* Effetti indesiderati registrati nel periodo post- marketing L’uso (anche a dosi terapeutiche) può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia può causare fenomeni di sospensione o di astinenza. Può verificarsi dipendenza psichica. È stato riportato l’abuso di benzodiazepine (vedere paragrafo 4.4). Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio:
Sintomi Come con altre benzodiazepine, il sovradosaggio non dovrebbe rappresentare una minaccia per la vita a meno che non sia combinato con altri depressivi del SNC (compreso l'alcol). Nella gestione del sovradosaggio con qualsiasi medicinale, si dovrebbe tenere presente che potrebbero essere stati presi più agenti. L'overdose di benzodiazepine si manifesta in genere per gradi di depressione del sistema nervoso centrale che vanno dalla sonnolenza al coma. Nei casi lievi, i sintomi includono sonnolenza, confusione mentale e letargia, nei casi più gravi i sintomi possono includere atassia, ipotonia, ipotensione, depressione respiratoria, raramente coma e molto raramente morte. Gestione In seguito a sovradosaggio con benzodiazepine per via orale, il vomito deve essere indotto (entro un'ora) se il paziente è cosciente o lavanda gastrica intrapresa con le vie aeree protette se il paziente è incosciente. Se non vi è alcun vantaggio nello svuotamento dello stomaco, deve essere somministrato carbone attivo per ridurre l'assorbimento. Particolare attenzione dovrebbe essere prestata alle funzioni respiratorie e cardiovascolari in terapia intensiva. Il flumazenil può essere utile come antidoto.
Gravidanza ed allattamento:
Gravidanza: Una grande quantità di dati basati su studi di coorte indica che l’esposizione alle benzodiazepine durante il primo trimestre di gravidanza non è associata ad un aumentato rischio di malformazioni maggiori. Tuttavia alcuni precedenti studi epidemiologici caso-controllo hanno trovato un aumentato rischio di schisi orale. I dati hanno indicato che il rischio di avere un neonato con schisi orale in seguito ad esposizione materna alle benzodiazepine è inferiore a 2/1.000 contro una frequenza attesa di circa 1/1.000 per questa malformazione nella popolazione generale. Il trattamento con benzodiazepina ad alte dosi, durante il secondo e/o terzo trimestre di gravidanza, ha rivelato una diminuzione dei movimenti fetali attivi e una variabilità del ritmo cardiaco fetale. Quando il trattamento deve essere somministrato per ragioni mediche durante l'ultimo trimestre di gravidanza, anche a basse dosi, si può osservare una sindrome infantile flaccida come l'ipotonia assiale, problemi di suzione che portano ad uno scarso aumento di peso. Questi segni sono reversibili ma possono durare da 1 a 3 settimane, in base all'emivita del prodotto. A dosi elevate possono comparire depressione respiratoria o apnea e ipotermia in neonati. Inoltre, i sintomi di astinenza neonatale con ipereccitabilità, agitazione e tremore possono essere osservati pochi giorni dopo la nascita, anche se non si osserva alcuna sindrome del neonato floscio. L'apparizione dei sintomi di astinenza dopo la nascita dipende dall'emivita della sostanza. Tenendo conto di questi dati, alprazolam non deve essere usato durante la gravidanza a meno che le condizioni cliniche della donna non richiedano il trattamento con alprazolam. Se alprazolam viene usato durante la gravidanza, o se la paziente rimane incinta mentre assume alprazolam, il paziente deve essere informato del rischio potenziale per il feto. Se il trattamento con alprazolam è necessario durante l'ultima parte della gravidanza, devono essere evitate dosi elevate e devono essere monitorati nel neonato i sintomi di astinenza e/o di sindrome “Floppy infant”. Allattamento: Alprazolam è escreto nel latte materno in piccole quantità. Tuttavia, il trattamento con alprazolam non è raccomandato durante l’allattamento.