FOGLIETTO ILLUSTRATIVO
Denominazione:
DEMELORA 13,3 MG/24 ORE CEROTTO TRANSDERMICO
Principi attivi:
Ogni cerotto transdermico rilascia 13,3 mg di rivastigmina in 24 ore. Ogni cerotto transdermico da 12,8 cm² contiene 19,2 mg di rivastigmina. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti:
Lamina di copertura: - film di poliestere rivestito da polietilene/resina termoplastica/alluminio Lamina attiva - poli [(2-etilesil)acrilato, vinilacetato] Lamina adesiva della matrice: - poliisobutene a intermedio peso molecolare - poliisobutene ad alto peso molecolare - silice anidra colloidale - paraffina liquida leggera Lamina di rilascio: - film di poliestere, rivestito da fluoropolimero. Inchiostro di stampa arancione
Indicazioni terapeutiche:
Trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer da lieve a moderatamente grave.
Controindicazioni/effetti indesiderati:
L’uso di questo medicinale è controindicato nei pazienti con ipersensibilità nota al principio attivo rivastigmina, ad altri derivati del carbammato o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. Precedenti episodi di reazioni al sito di applicazione verificatisi con rivastigmina cerotto, riconducibili a dermatite allergica da contatto (vedere paragrafo 4.4).
Posologia:
Il trattamento deve essere iniziato e controllato da un medico esperto nella diagnosi e terapia della demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere effettuata in accordo con le attuali linee guida. Come per ogni trattamento iniziato in pazienti con demenza, la terapia con rivastigmina deve essere iniziata solo se sono disponibili le persone che assistono abitualmente il paziente che somministrino e controllino regolarmente il trattamento. Posologia
Cerotti transdermici | Cessione di rivastigmina in vivo in 24 ore |
Demelora 4,6 mg/24 ore | 4,6 mg |
Demelora 9,5 mg/24 ore | 9,5 mg |
Rivastigmina 13,3 mg/24 ore* | 13,3 mg |
Conservazione:
Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione. Tenere il cerotto transdermico nella bustina fino al momento dell’utilizzo
Avvertenze:
L'incidenza e la gravità delle reazioni avverse generalmente aumenta con le dosi più alte, in particolare quando il dosaggio viene variato. Se si interrompe il trattamento per più di tre giorni, si deve riprendere la terapia con 4,6 mg/24 ore. Errori di utilizzo e di dosaggio del medicinale che hanno determinato sovradosaggio In seguito ad errori di utilizzo e di dosaggio del medicinale, con rivastigmina cerotto transdermico si sono verificate gravi reazioni avverse; in alcuni casi è stata necessaria l’ospedalizzazione e in rari casi il paziente è deceduto (vedere paragrafo 4.9). Nella maggior parte dei casi in cui si sono verificati errori di utilizzo e di dosaggio, il vecchio cerotto non è stato rimosso quando è stato applicato quello nuovo, oppure sono stati utilizzati più cerotti contemporaneamente. Ai pazienti e alle persone che assistono abitualmente il paziente devono essere date importanti istruzioni per la somministrazione di rivastigmina cerotto transdermico (vedere paragrafo 4.2). Disturbi gastrointestinali Disturbi gastrointestinali quali nausea, vomito e diarrea sono dose-dipendenti e si possono verificare all’inizio del trattamento e/o in occasione di incrementi posologici (vedere paragrafo 4.8). Queste reazioni avverse si verificano più frequentemente nelle donne. I pazienti che mostrano segni o sintomi di disidratazione in seguito a vomito o diarrea prolungati possono essere trattati con fluidi endovena e con la riduzione del dosaggio o l’interruzione del trattamento, se riconosciuti e trattati tempestivamente. La disidratazione può essere associata ad eventi seri. Perdita di peso I pazienti con malattia di Alzheimer possono perdere peso con l’assunzione di inibitori delle colinesterasi, rivastigmina compresa. Durante la terapia con rivastigmina cerotti transdermici il peso corporeo dei pazienti deve essere controllato. Bradicardia Rivastigmina può causare bradicardia che rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di torsione di punta, principalmente in pazienti con fattori di rischio. Si raccomanda cautela in pazienti a maggior rischio di sviluppare torsione di punta; per esempio quelli con insufficienza cardiaca scompensata, recente infarto del miocardio, bradiaritmia, predisposizione all’ipokaliemia o all’ipomagnesiemia, o che assumono in concomitanza medicinali noti per indurre prolungamento del QT e/o torsione di punta (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Altre reazioni avverse Si deve prestare attenzione alla prescrizione di Demelora cerotti transdermici: • a pazienti con sindrome del nodo del seno o disturbi della conduzione (blocco seno-atriale, blocco atrio-ventricolare) (vedere paragrafo 4.8); • a pazienti con ulcera gastrica o duodenale in fase attiva o a pazienti predisposti a queste condizioni, in quanto la rivastigmina può provocare un aumento delle secrezioni gastriche (vedere paragrafo 4.8); • a pazienti predisposti a ostruzioni urinarie e crisi convulsive in quanto i colinomimetici possono causare o peggiorare queste patologie; • a pazienti con anamnesi di asma o broncopneumopatia ostruttiva. Reazioni cutanee al sito di applicazione Con i cerotti transdermici di rivastigmina si possono verificare reazioni cutanee al sito di applicazione, solitamente di intensità da lieve a moderata. I pazienti e le persone che assistono abitualmente il paziente devono essere istruiti in merito.Queste reazioni non sono necessariamente un segnale di sensibilizzazione. Tuttavia l’uso di cerotti transdermici di rivastigmina può portare allo sviluppo di dermatite allergica da contatto. Si deve sospettare una dermatite allergica da contatto se le reazioni al sito di applicazione si estendono oltre la zona in cui è stato applicato il cerotto, se c’è evidenza di una reazione locale più intensa (per esempio eritema in aumento, edema, papule, vescicole) e se i sintomi non migliorano significativamente nelle 48 ore successive alla rimozione del cerotto. In questi casi il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.3). I pazienti in cui si verificano reazioni al sito di applicazione riconducibili a dermatite allergica da contatto dovuta ai cerotti transdermici di rivastigmina e che richiedono ancora il trattamento con rivastigmina devono passare alla somministrazione orale di rivastigmina solo dopo aver verificato la negatività al test allergologico e sotto stretto controllo medico. È possibile che alcuni pazienti sensibilizzati a rivastigmina in seguito all’esposizione ai cerotti transdermici di rivastigmina non siano in grado di assumerla in alcuna forma. Dopo la commercializzazione sono stati segnalate dermatiti allergiche (disseminate) indipendentemente dalla via di somministrazione (orale, transdermica) di rivastigmina. In questi casi, il trattamento deve essere interrotto (vedere paragrafo 4.3). Altre avvertenze e precauzioni La rivastigmina può peggiorare o indurre sintomi extrapiramidali. Evitare il contatto con gli occhi dopo aver maneggiato Demelora cerotti transdermici (vedere paragrafo 5.3). Dopo aver rimosso il cerotto, lavare le mani con acqua e sapone. In caso di contatto con gli occhi o se gli occhi si arrossano dopo aver maneggiato il cerotto, sciacquare immediatamente con abbondante acqua e consultare un medico se i sintomi non regrediscono. Popolazioni particolari • I pazienti con peso corporeo inferiore a 50 kg possono manifestare più reazioni avverse e possono essere più facilmente costretti ad interrompere il trattamento a causa di reazioni avverse (vedere paragrafo 4.2). Procedere con una attenta titolazione e monitorare questi pazienti per l’insorgenza di reazioni avverse (es. nausea eccessiva o vomito); in caso di comparsa di queste reazioni avverse considerare un’eventuale riduzione della dose di mantenimento passando al cerotto transdermico da 4,6 mg/24 ore. • Compromissione della funzionalità epatica: I pazienti con compromissione della funzionalità epatica clinicamente significativa possono manifestare più reazioni avverse. La posologia deve essere accuratamente titolata a seconda della tollerabilità individuale. I pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica non sono stati studiati. Particolare cautela deve essere esercitata nel titolare questi pazienti (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
Interazioni:
Non sono stati effettuati studi di interazione specifici con cerotti transdermici di rivastigmina. Essendo un inibitore della colinesterasi, la rivastigmina può aumentare gli effetti dei miorilassanti di tipo succinilcolinico durante l’anestesia. Si raccomanda cautela nella scelta degli anestetici. Se necessario, si possono prendere in considerazione aggiustamenti della dose o la sospensione temporanea del trattamento. Per i suoi effetti farmacodinamici e possibili effetti additivi, la rivastigmina non va somministrata in associazione con altre sostanze colinomimetiche; essa può interferire con l’attività di medicinali anticolinergici (ad esempio ossibutinina, tolterodina). Effetti additivi che conducono a bradicardia (che può portare a una sincope) sono stati riportati con l’uso combinato di diversi beta-bloccanti (incluso l’atenololo) e rivastigmina. Si ritiene che i betabloccanti cardiovascolari siano associati ad un rischio maggiore, ma sono state raccolte anche segnalazioni in pazienti che utilizzano altri beta-bloccanti. Pertanto, è necessario esercitare cautela quando rivastigmina è associata a beta-bloccanti e ad altri agenti bradicardici (ad esempio agenti anti-aritmici di classe III, calcioantagonisti, glicosidi digitalici, pilocarpina). Poiché la bradicardia costituisce un fattore di rischio nella comparsa di torsioni di punta, l’associazione di rivastigmina con medicinali che inducono torsioni di punta come gli antipsicotici ad esempio fenotiazine (clorpromazina, levomepromazina), benzamidi (sulpiride, sultopride, amisulpride, tiapride, veralipride), pimozide, aloperidolo, droperidolo, cisapride, citalopram, difemanile, eritromicina IV, alofantrina, mizolastina, metadone, pentamidina e moxifloxacina deve essere attentamente osservata e può essere anche richiesto il monitoraggio clinico (ECG). In studi su volontari sani nessuna interazione farmacocinetica è stata osservata fra rivastigmina somministrata per via orale e digossina, warfarin, diazepam o fluoxetina. L’aumento del tempo di protrombina indotto da warfarin non è modificato dalla somministrazione per via orale di rivastigmina. Con la somministrazione concomitante di digossina e rivastigmina per via orale non sono stati osservati effetti indesiderati sulla conduzione cardiaca. La somministrazione contemporanea di rivastigmina e di medicinali comunemente prescritti, quali antiacidi, antiemetici, antidiabetici, antipertensivi ad azione centrale, calcioantagonisti, agenti inotropi, antianginosi, antiinfiammatori non steroidei, estrogeni, analgesici, benzodiazepine ed antistaminici, non è stata associata ad un’alterazione della cinetica della rivastigmina o ad un aumentato rischio di effetti indesiderati clinicamente rilevanti. Considerando il suo metabolismo, appaiono improbabili interazioni farmacometaboliche con altri medicinali, sebbene la rivastigmina possa inibire il metabolismo di altre sostanze mediato dalle butirrilcolinesterasi.
Effetti indesiderati:
Riassunto del profilo di sicurezza Le reazioni cutanee al sito di applicazione (eritema al sito di applicazione generalmente di intensità da lieve a moderata) sono le reazioni avverse più frequentemente osservate con cerotto transdermico di rivastigmina. Seguono le reazioni avverse gastrointestinali compresi nausea e vomito. Le reazioni avverse in Tabella 1 sono elencate secondo la classificazione MedDRA per sistemi e organi e per classe di frequenza. Le classi di frequenza sono definite utilizzando i seguenti parametri convenzionali: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100; <1/10), non comune (≥1/1.000; <1/100), raro (≥1/10.000; <1/1.000), molto raro (<1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Elenco tabellare delle reazioni avverse La Tabella 1 mostra le reazioni avverse riportate in 1670 pazienti con demenza di Alzheimer trattati con cerotti transdermici di rivastigmina in studi clinici randomizzati, in doppio cieco, controllati vs. placebo e vs. farmaco attivo, della durata di 24-48 settimane e segnalate nel periodo successivo alla commercializzazione. Tabella 1
Infezioni ed infestazioni | |
Comune | Infezioni del tratto urinario |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | |
Comune | Anoressia, riduzione dell’appetito |
Non comune | Disidratazione |
Disturbi psichiatrici | |
Comune | Ansietà, depressione, delirio, agitazione |
Non comune | Aggressività |
Non nota | Allucinazioni, irrequietezza, incubi |
Patologie del sistema nervoso | |
Comune | Cefalea, sincope, capogiri |
Non comune | Iperattività psicomotoria |
Molto raro | Sintomi extrapiramidali |
Non nota | Peggioramento della malattia di Parkinson, convulsioni, tremore, sonnolenza |
Patologie cardiache | |
Non comune | Bradicardia |
Non nota | Blocco atrioventricolare, fibrillazione atriale, tachicardia, sindrome del nodo del seno |
Patologie vascolari | |
Non nota | Ipertensione |
Patologie gastrointestinali | |
Comune | Nausea, vomito, diarrea, dispepsia, dolore addominale |
Non comune | Ulcera gastrica |
Non nota | Pancreatite |
Patologie epatobiliari | |
Non nota | Epatite, alterazione dei test di funzionalità epatica |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | |
Comune | Rash |
Non nota | Prurito, eritema, orticaria, vesciche, dermatite allergica (disseminata) |
Patologie renali e urinarie | |
Comune | Incontinenza urinaria |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | |
Comune | Reazioni cutanee al sito di applicazione (es. eritema al sito di applicazione*, prurito al sito di applicazione*, edema al sito di applicazione*, dermatite al sito di applicazione*, irritazione al sito di applicazione), condizioni asteniche (es. affaticamento, astenia), piressia, calo ponderale |
Raro | Cadute |
Sovradosaggio:
Sintomi La maggior parte degli episodi di sovradosaggio accidentale con rivastigmina per via orale sono stati asintomatici e quasi tutti i pazienti interessati hanno proseguito il trattamento con rivastigmina nelle 24 ore successive al sovradosaggio. È stata riportata tossicità colinergica con sintomi muscarinici che si manifestano con avvelenamenti moderati come miosi, arrossamento, disturbi digestivi che includono dolore addominale, nausea, vomito e diarrea, bradicardia, broncospasmo e aumentate secrezioni bronchiali, iperidrosi, minzione e/o defecazione involontarie, lacrimazione ipotensione e ipersecrezione salivare. Nei casi più gravi possono svilupparsi effetti nicotinici come debolezza muscolare, fascicolazioni, convulsioni e arresto respiratorio con possibile esito fatale. Dopo la commercializzazione sono stati segnalati casi di capogiro, tremore, mal di testa, sonnolenza, stato confusionale, ipertensione, allucinazioni e malessere. Dopo la commercializzazione e raramente in studi clinici sono stati riportati casi di sovradosaggio con cerotto transdermico di rivastigmina in seguito ad errori di utilizzo/dosaggio (applicazione di più cerotti contemporaneamente). Gestione Poiché la rivastigmina ha una emivita plasmatica di circa 3,4 ore e la durata dell’inibizione dell’acetilcolinesterasi è di circa 9 ore, in caso di sovradosaggio asintomatico si raccomanda di togliere immediatamente tutti i cerotti transdermici di Demelora e di non applicarne altri nelle successive 24 ore. Nei casi di sovradosaggio accompagnati da nausea e vomito gravi, si deve prendere in considerazione l’uso di antiemetici. In caso di comparsa di altra sintomatologia, si dovrà predisporre un opportuno trattamento sintomatico. Nei casi di grave sovradosaggio si può utilizzare atropina. Si raccomanda una dose iniziale di 0,03 mg/kg per via endovenosa di solfato di atropina, con successivi adeguamenti posologici conformemente alla risposta clinica. È sconsigliato l’uso di scopolamina come antidoto.
Gravidanza ed allattamento:
Gravidanza Negli animali in gravidanza, la rivastigmina e/o i metaboliti attraversavano la placenta. Non è noto se questo si verifichi nell’uomo. Non sono disponibili dati clinici relativi all’esposizione in gravidanza. In studi peri/postnatali nel ratto, è stato osservato un aumento del tempo di gestazione. Rivastigmina non deve essere usata durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità. Allattamento Negli animali, la rivastigmina viene escreta nel latte. Non è noto se la rivastigmina sia escreta nel latte umano e quindi le donne trattate con rivastigmina non devono allattare. Fertilità Non sono stati osservati effetti avversi di rivastigmina sulla fertilità o sulla funzione riproduttiva in ratti (vedere paragrafo 5.3). Gli effetti di rivastigmina sulla fertilità nell’uomo non sono noti.
DEMELORA*30 cerotti transd 13,3 mg/die
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