Denominazione:
DONEPEZIL MYLAN GENERICS COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Principi attivi:
Ogni compressa da 5 mg rivestita con film contiene 5 mg di donepezil cloridrato (equivalenti a 4,56 mg di donepezil) Ogni compressa da 10 mg rivestita con film contiene 10 mg di donepezil cloridrato (equivalenti a 9,12 mg di donepezil) Eccipiente con effetto noto Ogni compressa da 5 mg rivestita con film contiene 87,15 mg di lattosio. Ogni compressa da 10 mg rivestita con film contiene 174,3 mg di lattosio. Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti:
Nucleo della compressa: Lattosio monoidrato, Amido di mais, Idrossipropilcellulosa, Cellulosa microcristallina, Magnesio stearato. Rivestimento della compressa: Ipromellosa, Titanio diossido (E171), Macrogol.
Indicazioni terapeutiche:
Donepezil Mylan Generics è indicato per il trattamento sintomatico della demenza di Alzheimer da lieve a moderatamente grave.
Controindicazioni/effetti indesiderati:
Ipersensibilità alla sostanza attiva, ai derivati della piperidina o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Posologia:
Posologia Adulti/anziani Il trattamento va iniziato con una dose di 5 mg/die (una volta al giorno). La dose di 5 mg/die deve essere mantenuta per almeno 1 mese al fine di consentire di valutare la risposta clinica precoce del trattamento e di permettere il raggiungimento delle concentrazioni allo stato stazionario del donepezil cloridrato. Dopo un mese di valutazione clinica del trattamento a 5 mg/die, la dose di donepezil cloridrato può essere aumentata a 10 mg/die (una volta al giorno). La dose massima raccomandata è di 10 mg/die. Dosi maggiori di 10 mg/die non sono state studiate in sperimentazioni cliniche. Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nella diagnosi e nel trattamento della Demenza di Alzheimer. La diagnosi deve essere fatta secondo linee-guida accettate (ad es.: DSM IV, ICD 10). La terapia con donepezil cloridrato deve essere iniziata solo se è disponibile una persona qualificata che possa monitorare regolarmente l’assunzione del farmaco da parte del paziente. Il trattamento di mantenimento può essere continuato fino a quando vi è un beneficio terapeutico per il paziente. Pertanto, il beneficio clinico del donepezil cloridrato deve essere valutato regolarmente. L’interruzione deve essere presa in considerazione quando non vi è più l’evidenza di un effetto terapeutico. La risposta individuale al donepezil cloridrato non può essere prevista. Dopo l’interruzione del trattamento è stata osservata una graduale riduzione degli effetti benefici di donepezil cloridrato. Popolazione pediatrica La somministrazione di donepezil cloridrato in bambini ed adolescenti al di sotto dei 18 anni di età non è raccomandata. Compromissione renale o epatica Una posologia simile può essere seguita per i pazienti con compromissione renale, poiché la clearance del donepezil cloridrato non viene influenzata da questa condizione. A causa del possibile aumento di esposizione, nella compromissione epatica da lieve a moderata (vedi sezione 5.2), l’aumento della dose deve essere eseguito in base alla tollerabilità individuale. Non vi sono dati riguardo ai pazienti con grave compromissione epatica. Modo di somministrazione Per uso orale. Donepezil Mylan Generics deve essere assunto per via orale, alla sera, subito prima di coricarsi. In caso di disturbi del sonno inclusi sogni anormali, incubi o insonnia (vedere paragrafo 4.8), può essere presa in considerazione l’assunzione di Donepezil Mylan Generics al mattino.
Conservazione:
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
Avvertenze:
L’uso di donepezil cloridrato in pazienti con grave Demenza di Alzheimer, altri tipi di demenza o altri tipi di compromissione della memoria (ad es. declino cognitivo legato all’età), non è stato studiato. Anestesia Donepezil cloridrato, in quanto inibitore della colinesterasi, può esagerare il rilassamento muscolare di tipo succinilcolinico, durante l’anestesia. Disturbi cardiovascolari A causa della loro azione farmacologica, gli inibitori della colinesterasi possono avere effetti vagotonici sulla frequenza cardiaca (ad es. bradicardia). L’impatto di questo meccanismo può essere particolarmente rilevante nei pazienti con “malattia del nodo del seno” o con altri disturbi della conduzione cardiaca sopraventricolare, come blocco atrioventricolare o senoatriale. Vi sono state segnalazioni di sincope o convulsioni. Nel valutare questi pazienti deve essere considerata la possibilità di blocco cardiaco o di lunghe pause sinusali. Sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QTc e torsione di punta dopo l’immissione in commercio (vedere paragrafi 4.5 e 4.8). Si raccomanda cautela in pazienti con anamnesi preesistente o familiare di prolungamento dell’intervallo QTc, in pazienti trattati con farmaci che influenzano l’intervallo QTc o in pazienti con malattia cardiaca preesistente rilevante (ad es. insufficienza cardiaca scompensata, infarto miocardico recente, bradiaritmie) o squilibri elettrolitici (ipokaliemia, ipomagnesiemia). Può rendersi necessario il monitoraggio clinico (ECG). Disturbi gastrointestinali I pazienti con aumentato rischio di sviluppare ulcere, ad es. quelli con anamnesi di ulcera o quelli in trattamento concomitante con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) devono essere monitorati per l’insorgenza di eventuali sintomi. Tuttavia, gli studi clinici con donepezil cloridrato non hanno mostrato aumenti dell’incidenza di ulcere peptiche o di sanguinamenti gastrointestinali rispetto al placebo. Disturbi genito-urinari Benché non osservato in studi clinici con donepezil cloridrato, i colinomimetici possono causare ostruzione urinaria. Disturbi neurologici Convulsioni: si ritiene che i colinomimetici possano avere il potenziale per causare convulsioni generalizzate. Tuttavia, le convulsioni possono anche essere una manifestazione della malattia di Alzheimer. I colinomimetici possono aver il potenziale di esacerbare o indurre sintomi extrapiramidali. Sindrome Neurolettica Maligna (NMS): la NMS, una condizione potenzialmente pericolosa per la vita caratterizzata da ipertermia, rigidità muscolare, instabilità autonomica, alterazione della coscienza e livelli elevati di creatinfosfochinasi nel siero, è stata riscontrata molto raramente in associazione con donepezil, in particolare nei pazienti che assumono contemporaneamente medicinali antipsicotici. Ulteriori segni possono includere mioglobinuria (rabdomiolisi) ed insufficienza renale acuta. Se un paziente sviluppa segni e sintomi indicativi di una sindrome neurolettica maligna o presenta una febbre elevata inspiegabile senza ulteriori manifestazioni cliniche della NMS, il trattamento deve essere interrotto. Disturbi polmonari A causa della loro azione colinomimetica, gli inibitori della colinesterasi devono essere prescritti con cautela ai pazienti con anamnesi di asma o di malattie ostruttive polmonari. Deve essere evitata la somministrazione di donepezil cloridrato assieme ad altri inibitori agonisti dell’acetil-colinesterasi o antagonisti del sistema colinergico. Grave compromissione epatica Non vi sono dati relativi ai pazienti con compromissione epatica grave. Mortalità negli studi sulla demenza vascolare Sono stati condotti tre studi clinici della durata di 6 mesi su individui che rispettavano i criteri NINDS-AIREN per una probabile o possibile demenza vascolare (VaD). I criteri NINDS-AIREN sono stati disegnati per identificare i pazienti la cui demenza appare dovuta solamente a cause vascolari ed escludere pazienti con morbo di Alzheimer. Nel primo studio l’indice di mortalità era di 2/198 (1%) con donepezil cloridrato 5 mg, 5/206 (2,4%) con donepezil cloridrato 10 mg e 7/199 (3,5%) con placebo. Nel secondo studio l’indice di mortalità era di 4/208 (1,9%) con donepezil cloridrato 5 mg, 3/215 (1,4%) con donepezil cloridrato 10 mg e 1/193 (0,5%) con placebo. Nel terzo studio l’indice di mortalità era di 11/648 (1,7%) con donepezil cloridrato 5 mg e 0/326 (0%) con placebo. Il tasso di mortalità combinato per i 3 studi VaD nel gruppo donepezil cloridrato (1,7%) era numericamente maggiore che nel gruppo placebo (1,1%), tuttavia questa differenza non era statisticamente significativa. La maggior parte dei decessi nei pazienti che assumevano donepezil cloridrato o placebo sembra essere il risultato di varie cause vascolari che possono essere attese in questa popolazione anziana con malattie vascolari sottostanti. Un’analisi di tutti gli eventi seri non-fatali e fatali non ha mostrato differenze nel tasso di incidenza fra il gruppo trattato con donepezil e quello trattato con placebo. Nell’insieme degli studi sulla malattia di Alzheimer (n=4146) e quando questi studi sulla malattia di Alzheimer sono stati sommati con altri studi sulla demenza, inclusi gli studi sulla demenza vascolare (n totale 06888), il tasso di mortalità nel gruppo placebo ha superato numericamente quello nei gruppi trattati con donepezil cloridrato. Questo medicinale contiene lattosio I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
Interazioni:
Donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti non inibiscono nell’uomo il metabolismo di teofillina, warfarina, cimetidina o digossina. Il metabolismo di donepezil cloridrato non viene modificato dalla somministrazione concomitante di digossina o cimetidina. Gli studi in vitro hanno dimostrato che l’isoenzima 3A4 del citocromo P450, ed in minore misura il 2D6, sono coinvolti nel metabolismo di donepezil. Gli studi di interazione farmacologica condotti in vitro hanno evidenziato che il ketoconazolo e la chinidina, rispettivamente inibitori del CYP3A4 e del 2D6, inibiscono il metabolismo di donepezil. Pertanto, questi ed altri inibitori del CYP3A4, come l'itraconazolo e l'eritromicina, e gli inibitori del CYP2D6, come la fluoxetina possono inibire il metabolismo di donepezil. In uno studio condotto su volontari sani, il ketoconazolo ha determinato un aumento delle concentrazioni medie di donepezil di circa il 30%. Gli induttori enzimatici come la rifampicina, la fenitoina, la carbamazepina e l'alcol, possono ridurre i livelli di donepezil. Poiché non si conosce l'entità di un effetto inibitorio o induttivo, la somministrazione delle suddette associazioni farmacologiche deve essere effettuata con cautela. Donepezil può interferire potenzialmente con i farmaci dotati di attività anticolinergica. È inoltre possibile un’attività sinergica con il trattamento concomitante a base di farmaci come la succinilcolina, altri bloccanti neuromuscolari o colinomimetici o con i beta-bloccanti che agiscono sulla conduzione cardiaca. Sono stati segnalati casi di prolungamento dell’intervallo QTc e di torsione di punta per donepezil. Si consiglia cautela quando donepezil è usato in associazione ad altri medicinali noti per prolungare l’intervallo QTc; può rendersi necessario il monitoraggio clinico (ECG). Alcuni esempi: • Antiaritmici di classe IA (ad es. chinidina); • Antiaritmici di classe III (ad es. amiodarone, sotalolo);• Alcuni antidepressivi (ad es. citalopram, escitalopram, amitriptilina); • Altri antipsicotici (ad es. derivati fenotiazinici, sertindolo, pimozide, ziprasidone); • Alcuni antibiotici (ad es. claritromicina, eritromicina, levofloxacina, moxifloxacina).
Effetti indesiderati:
Gli eventi avversi più comuni sono diarrea, crampi muscolari, affaticamento, nausea, vomito ed insonnia. Le reazioni avverse segnalate in più di un caso isolato, sono riportate di seguito, ordinate per organi e sistemi e per frequenza. Le frequenze sono definite come: Molto comuni (≥1/10), Comuni (≥1/100 e <1/10), Non comuni (≥1/1.000 e <1/100), Rari (≥1/10.000 e <1/1.000), Molto rari (<1/10.000), Non note (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classi di organi e sistemi | Molto comuni | Comuni | Non comuni | Rari | Molto rari | Non note |
Infezioni ed infestazioni | | Raffreddore comune | | | | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | Anoressia | | | | |
Disturbi psichiatrici | | Allucinazioni** Agitazione** Comportamento aggressivo** Sogni anormali ed incubi** | | | | Libido aumentata, ipersessualità |
Patologie del sistema nervoso | | Sincope* Capogiri Insonnia | Convulsioni | Sintomi extrapiramidali | Sindrome Neurolettica Maligna | Pleurototono (sindrome di Pisa) |
Patologie cardiache | | | Bradicardia | Blocco seno-atriale Blocco atrio-ventricolare | | Tachicardia ventricolare polimorfa, compresa la torsione di punta; prolungamento dell’intervallo QT all’elettrocardiogramma |
Patologie gastrointestinali | Diarrea Nausea | Vomito, Disturbi addominali | Emorragia gastrointestinale Ulcere gastriche e duodenali Ipersecrezione salivare | | | |
Patologie epatobiliari | | | | Disfunzioni epatiche inclusa l’epatite*** | | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Rash Prurito | | | | |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | | Crampi muscolari | | | Rabdomiolisi**** | |
Patologie renali ed urinarie | | Incontinenza urinaria | | | | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Cefalea | Affaticamento Dolore | | | | |
Esami diagnostici | | | Lievi aumenti delle concentrazioni sieriche della Creatin kinasimuscolare | | | |
Traumatismo, avvelenamento e complicazioni da procedura | | Incidenti comprese le cadute | | | | |
* Nel valutare i pazienti con sincope o convulsioni deve essere considerata la possibilità di un blocco cardiaco o di lunghe pause sinusali ** Casi di allucinazioni, sogni anormali ed incubi, agitazione e comportamento aggressivo sono stati risolti con riduzione della dose o sospensione del trattamento *** In casi di inspiegabili disfunzioni epatiche, deve essere considerata la sospensione del donepezil cloridrato. **** Dalle segnalazioni riportate la rabdomiolisi si manifesta indipendentemente dalla sindrome neurolettica maligna e in stretta associazione temporale con la dose iniziale o un aumento della dose di donepezil. Segnalazione delle reazioni avverse sospette La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco all’indirizzo: www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio:
Donepezil cloridrato è un inibitore specifico reversibile dell’acetilcolinesterasi. In seguito alla somministrazione di una singola dose orale di donepezil cloridrato somministrato a topi e ratti è stata calcolata una dose letale media di farmaco pari a 45 mg/kg e 32 mg/kg rispettivamente; tale dose corrisponde a circa 225 e 160 volte la dose massima raccomandata nell’uomo, uguale a 10 mg/die. Nel corso degli studi clinici condotti sugli animali sono stati osservati i segni di una stimolazione colinergica dose-correlata, tra i quali: riduzione dei movimenti spontanei, posizione prona, deambulazione claudicante, lacrimazione, convulsioni cloniche, depressione respiratoria, salivazione, miosi, fascicolazioni ed abbassamento della temperatura corporea. Il sovradosaggio con gli inibitori della colinesterasi può causare crisi colinergiche caratterizzate da nausea grave, vomito, salivazione, sudorazione, bradicardia, ipotensione, depressione respiratoria, collasso e convulsioni. Esiste la possibilità di un aumento della debolezza muscolare che, in presenza di un coinvolgimento della muscolatura respiratoria, può esitare nel decesso del paziente. Come per tutti i casi di sovradosaggio, è necessario avvalersi di misure generali di supporto. Gli anticolinergici terziari, come l'atropina, possono essere utilizzati come antidoto in caso di sovradosaggio di donepezil cloridrato. Si raccomanda la somministrazione di atropina solfato per via endovenosa alla dose necessaria per ottenere l'effetto desiderato: una dose iniziale da 1.0 a 2.0 mg e.v. con un aggiustamento dei dosaggi successivi in base alla risposta clinica. Alterazioni delle risposte pressorie e della frequenza cardiaca si sono verificate con altri colinomimetici somministrati contemporaneamente agli anticolinergici quaternari come il glicopirrolato. Non è noto se donepezil cloridrato e/o i suoi metaboliti vengano eliminati per mezzo della dialisi (emodialisi, dialisi peritoneale, o emofiltrazione).
Gravidanza ed allattamento:
Gravidanza Non vi sono dati adeguati dall’uso del donepezil cloridrato in donne in gravidanza. Studi negli animali non hanno mostrato effetti teratogeni ma hanno mostrato tossicità peri- e post-natale (vedere sezione 5.3). Il rischio potenziale non è noto. Il donepezil cloridrato non deve essere usato durante la gravidanza a meno che non sia chiaramente necessario. Allattamento Donepezil cloridrato viene escreto nel latte dei ratti. Non è noto se il donepezil cloridrato venga escreto nel latte umano e non vi sono studi in donne che allattano. Pertanto, le donne che prendono il donepezil cloridrato non devono allattare.