Denominazione:
EPLERENONE ACCORD COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Principi attivi:
Ogni compressa contiene 25 mg di eplerenone. Ogni compressa contiene 50 mg di eplerenone. Eccipienti con effetti noti: Ogni compressa da 25 mg contiene 19 mg di lattosio monoidrato (vedere paragrafo 4.4). Ogni compressa da 50 mg contiene 38 mg di lattosio monoidrato (vedere paragrafo 4.4). Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti:
Nucleo della compressa: Lattosio monoidrato, Cellulosa microcristallina, Ipromellosa, Croscarmellosa sodica, Talco, Magnesio stearato. Rivestimento della compressa: Opadry 13B520013 giallo: Ipromellosa, Diossido di titanio (E171), Macrogol 400, Polisorbato 80, Ossido di ferro giallo (E172), Ossido di ferro rosso (E172).
Indicazioni terapeutiche:
L’eplerenone è indicato: • in aggiunta alla terapia standard compresi i betabloccanti, per la riduzione del rischio di mortalità e morbilità cardiovascolare (CV) in pazienti stabili con disfunzione ventricolare sinistra (LVEF ≤ 40%) ed evidenze cliniche di insufficienza cardiaca in seguito a recente infarto del miocardio (IM). • in aggiunta alla terapia ottimale standard, per la riduzione del rischio di mortalità e morbilità cardiovascolare nei pazienti adulti con insufficienza cardiaca (cronica) in Classe New York Heart Association (NYHA) II e disfunzione sistolica ventricolare sinistra (LVEF ≤ 30%) (vedere paragrafo 5.1)
Controindicazioni/effetti indesiderati:
• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1. • Pazienti con livelli di potassio sierico > 5,0 mmol/l all’inizio del trattamento • Pazienti con insufficienza renale grave (eGFR < 30 mL al minuto per 1,73 m²) • Pazienti con insufficienza epatica grave (Punteggio Child-Pugh C) • Pazienti che assumono diuretici risparmiatori di potassio o inibitori potenti del CYP3A4 (ad es. itraconazolo, ketoconazolo, ritonavir, nelfinavir, claritromicina, telitromacina e nefazodone) (vedere paragrafo 4.5) • Combinazione di eplerenone con un inibitore dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE) e un bloccante del recettore dell'angiotensina (ARB)
Posologia:
Posologia Sono disponibili dosaggi da 25 mg e 50 mg per l’aggiustamento individuale della dose. La dose massima giornaliera è 50 mg. Pazienti con insufficienza cardiaca a seguito di IM: La dose di mantenimento raccomandata di eplerenone e di 50 mg una volta al giorno. Il trattamento deve essere iniziato alla dose di 25 mg una volta al giorno e gradualmente aumentato alla dose raccomandata di 50 mg una volta al giorno preferibilmente entro 4 settimane, tenendo in considerazione i livelli di potassio sierico (vedere Tabella 1). La terapia con eplerenone deve iniziare normalmente entro 3-14 giorni da un episodio di IM acuto. Pazienti con insufficienza cardiaca (cronica) in Classe NYHA II: Per i pazienti con insufficienza cardiaca cronica in Classe NYHA II, il trattamento deve essere iniziato alla dose di 25 mg una volta al giorno e gradualmente aumentato alla dose raccomandata di 50 mg una volta al giorno preferibilmente entro 4 settimane; tenendo conto dei livelli di potassio sierico (vedere Tabella 1 e paragrafo 4.4). I pazienti con livelli di potassio sierico >5,0 mmol/l non devono iniziare la terapia con eplerenone (vedere paragrafo 4.3). Il potassio sierico deve essere misurato prima di iniziare la terapia con eplerenone, entro la prima settimana di trattamento ed un mese dopo l’inizio del trattamento o dell’aggiustamento posologico. Successivamente, il potassio sierico deve essere valutato al bisogno su base periodica. Dopo l’inizio della terapia, la dose deve essere aggiustata in base al livello del potassio sierico come indicato nella Tabella 1. Tabella 1: aggiustamento posologico dopo l’inizio del trattamento
Potassio sierico (mmol/l) | Azione | Aggiustamento posologico |
< 5,0 | Aumento | da 25 mg a giorni alterni a 25 mg una volta al giorno |
da 25 mg una volta al giorno a 50 mg una volta al giorno |
5,0 - 5,4 | Mantenimento | Nessun aggiustamento posologico |
5,5 - 5,9 | Riduzione | da 50 mg una volta al giorno a 25 mg una volta al giorno |
da 25 mg una volta al giorno a 25 mg a giorni alterni |
da 25 mg a giorni alterni a sospensione del trattamento |
≥ 6,0 | Sospensione | Non applicabile |
Dopo la sospensione di eplerenone a causa di livelli di potassio sierico ≥ 6,0 mmol/l, eplerenone può essere ripreso alla dose di 25 mg a giorni alterni quando i livelli di potassio siano scesi al di sotto di 5,0 mmol/l. Popolazione pediatrica La sicurezza e l’efficacia di eplerenone nei bambini e negli adolescenti non sono state stabilite. I dati al momento disponibili sono riportati nei paragrafi 5.1 e 5.2. Anziani Non è necessario un aggiustamento della dose iniziale nei pazienti anziani. A causa di un deficit della funzionalità renale correlato all’età, il rischio di iperpotassiemia aumenta nei pazienti anziani. Tale rischio può aumentare ulteriormente quando è presente anche una co-morbidità associata ad una aumentata esposizione sistemica, in particolare in presenza di compromissione epatica da lieve-moderata. Si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Compromissione renale Non è richiesto un aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con compromissione renale lieve. Si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico con aggiustamento della dose secondo la tabella 1. I pazienti con compromissione renale moderata (CrCl 30-60 mL/min) devono iniziare il trattamento con 25 mg a giorni alterni e l’aggiustamento della dose deve avvenire in base ai livelli di potassio (vedere Tabella 1). Si raccomanda il monitoraggio periodico del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Non c’è esperienza nei pazienti con insufficienza cardiaca a seguito di infarto miocardico con CrCl<50 mL/min. L’uso di eplerenone in questi pazienti deve essere effettuato con cautela. Dosi al di sopra di 25 mg al giorno non sono state studiate nei pazienti con CrCl<50 mL/min. L’uso in pazienti con compromissione renale grave (CrCl<30 mL/min è controindicato (vedere paragrafo 4.3). L’eplerenone non è dializzabile. Compromissione epatica Non è necessario un aggiustamento della dose iniziale nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. A causa di un aumento dell’esposizione sistemica all’eplerenone, in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata, specialmente se anziani, si raccomanda un monitoraggio frequente e regolare del potassio sierico (vedere paragrafo 4.4). Trattamento concomitante In caso di trattamento concomitante con inibitori da deboli a moderati del CYP3A4, ad es. amiodarone, diltiazem e verapamil, si può iniziare il trattamento con 25 mg al giorno. La dose non deve superare 25 mg al giorno (vedere paragrafo 4.5). Modo di somministrazione L’eplerenone può essere somministrato con o senza cibo (vedere paragrafo 5.2). Le compresse devono essere deglutite intere con molta acqua.
Conservazione:
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Avvertenze:
Iperpotassiemia In accordo con il suo meccanismo d’azione, con eplerenone può verificarsi iperpotassiemia. I livelli di potassio sierico devono essere monitorati in tutti i pazienti all’inizio del trattamento ed in seguito a modifica del dosaggio. Successivamente, si raccomanda di effettuare un monitoraggio periodico specialmente nei pazienti a rischio di sviluppare iperpotassiemia, come i pazienti anziani con insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2) ed i pazienti diabetici. L’uso di integratori di potassio dopo che è stato avviato il trattamento con eplerenone non è raccomandato a causa di un maggiore rischio di iperpotassiemia. È stato osservato che la riduzione del dosaggio di eplerenone riduce i livelli di potassio sierico. Nel corso di uno studio è stato osservato che l’aggiunta di idroclorotiazide al trattamento con eplerenone ha compensato gli incrementi del potassio sierico. Il rischio di iperpotassiemia può aumentare quando eplerenone viene usato in combinazione con un ACE inibitore e/o un ARB. La combinazione di un ACE inibitore e di un ARB con eplerenone, non deve essere utilizzata (vedere paragrafi 4.3 e 4.5). Funzionalità renale ridotta I livelli di potassio devono essere monitorati regolarmente nei pazienti con funzionalità renale ridotta, inclusi i pazienti con microalbuminuria diabetica. Il rischio di iperpotassiemia aumenta con la riduzione della funzionalità renale. Sebbene i dati dello studio Eplerenone Post-acute Myocardial Infarction Heart Failure Efficacy and Survival Study (EPHESUS) in pazienti con diabete di Tipo 2 e microalbuminuria siano limitati, in questo piccolo numero di pazienti è stato osservato un aumento di iperpotassiemia. Pertanto, questi pazienti devono essere trattati con cautela. L’eplerenone non viene eliminato mediante emodialisi. Funzionalità epatica ridotta Nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (Punteggio Child Pugh classi A e B) non sono stati osservati incrementi del potassio sierico al di sopra di 5,5 mmol/l. I livelli elettrolitici devono essere monitorati nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata. L’uso di eplerenone in pazienti con grave compromissione epatica non è stato valutato e il suo uso è pertanto controindicato (vedere paragrafi 4.2 e 4.3). Induttori del CYP3A4 La somministrazione concomitante di eplerenone con gli induttori potenti del CYP3A4 non è raccomandata (vedere paragrafo 4.5). Litio, ciclosporina, tacrolimus devono essere evitati durante il trattamento con eplerenone (vedere paragrafo 4.5). Lattosio Le compresse contengono lattosio e i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit totale di lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale. Sodio Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Interazioni:
Interazioni farmacodinamiche Diuretici risparmiatori di potassio e integratori di potassio A causa del rischio aumentato di iperpotassiemia, l’eplerenone non deve essere somministrato nei pazienti in trattamento con altri diuretici risparmiatori di potassio e integratori di potassio (vedere paragrafo 4.3). I diuretici risparmiatori di potassio possono anche potenziare l’effetto di agenti antiipertensivi e di altri diuretici. ACE inibitori, ARB Il rischio di iperpotassiemia può aumentare quando eplerenone viene usato in combinazione con un ACE inibitore e/o un ARB. Si raccomanda un attento monitoraggio del potassio sierico e della funzionalità renale, specialmente nei pazienti a rischio di funzionalità renale ridotta, come ad esempio gli anziani. La triplice associazione di un ACE inibitore e di un ARB con eplerenone non deve essere utilizzata (vedere paragrafi 4.3 e 4.4). Litio Non sono stati condotti studi di interazione con il litio. Tuttavia, la tossicità da litio è stata segnalata in pazienti che assumevano litio contemporaneamente a diuretici e ACE-inibitori (vedere paragrafo 4.4). La somministrazione concomitante di eplerenone e litio deve essere evitata. Se questa combinazione è necessaria, occorre monitorare le concentrazioni plasmatiche di litio (vedere paragrafo 4.4). Ciclosporina, tacrolimus Ciclosporina e tacrolimus possono portare ad una funzionalità renale ridotta e aumentare il rischio di iperpotassiemia. L’uso concomitante di eplerenone e ciclosporina o tacrolimus deve essere evitato. Se necessario, si raccomanda un attento monitoraggio del potassio sierico e della funzionalità renale quando la ciclosporina e il tacrolimus vengono somministrati durante il trattamento con eplerenone (vedere paragrafo 4.4). Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) L'insufficienza renale acuta può verificarsi in pazienti a rischio (anziani, soggetti disidratati, che usano diuretici, con funzionalità renale compromessa) a causa della ridotta filtrazione glomerulare (inibizione delle prostaglandine vasodilatatorie dovuta all'assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei). Questi effetti sono generalmente reversibili. Inoltre, potrebbe esserci una riduzione dell'effetto antipertensivo. Idratare il paziente e monitorare la funzionalità renale all'inizio del trattamento e regolarmente durante l'associazione (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Trimetoprim La somministrazione concomitante di trimetoprim ed eplerenone aumenta il rischio di iperpotassiemia. Deve essere effettuato il monitoraggio del potassio sierico e della funzionalità renale, specialmente in pazienti con compromissione renale e negli anziani. Alfa-1 bloccanti (ad es. prazosina, alfuzosina) Quando gli alfa-1 bloccanti vengono somministrati in associazione ad eplerenone, potrebbe verificarsi un aumento dell’effetto ipotensivo e/o dell’ipotensione posturale. Si raccomanda pertanto, un monitoraggio clinico dell’ipotensione posturale durante la somministrazione concomitante con gli alfa-1 bloccanti. Antidepressivi triciclici, neurolettici, amifostina, baclofene La somministrazione concomitante di questi medicinali con eplerenone può aumentare potenzialmente gli effetti antiipertensivi e il rischio di ipotensione posturale. Glucocorticoidi, tetracosactide La somministrazione concomitante di questi medicinali con eplerenone può potenzialmente diminuire gli effetti antiipertensivi (ritenzione di sodio e di liquidi). Interazioni farmacocinetiche: Gli studi in vitro indicano che l’eplerenone non è un inibitore degli isoenzimi del CYP1A2, CYP2C19, CYP2C9, CYP2D6 o CYP3A4. L’eplerenone non è un substrato o un inibitore della glicoproteina-P. Digossina L’esposizione sistemica (AUC) alla digossina aumenta del 16% (90% IC: 4% - 30%) quando somministrata assieme all’eplerenone. Si raccomanda cautela quando la digossina viene somministrata a dosi vicine al limite terapeutico superiore. Warfarin Non sono state osservate interazioni farmacocinetiche clinicamente significative con warfarin. Si raccomanda cautela quando il warfarin viene somministrato a dosi vicine al limite terapeutico superiore. Substrati del CYP3A4 I risultati degli studi di farmacocinetica sui substrati specifici del CYP3A4, ad es. midazolam e cisapride, non hanno mostrato interazioni farmacocinetiche significative quando questi medicinali sono stati somministrati insieme all’eplerenone. Inibitori del CYP3A4 • Inibitori potenti del CYP3A4: quando l’eplerenone viene somministrato insieme a medicinali che inibiscono l’enzima CYP3A4 possono verificarsi interazioni farmacocinetiche significative. Un potente inibitore del CYP3A4 (ketoconazolo 200 mg BID) ha determinato un aumento del 441% dell’AUC dell’eplerenone (vedere paragrafo 4.3). L’uso concomitante di eplerenone con forti inibitori del CYP3A4, quali ketoconazolo, itraconazolo, ritonavir, nelfinavir, claritromicina, telitromicina e nefazadone è controindicato (vedere paragrafo 4.3). • Inibitori deboli-moderati del CYP3A4: la somministrazione concomitante con eritromicina, saquinavir, amiodarone, diltiazem, verapamil o fluconazolo ha determinato interazioni farmacocinetiche significative con aumenti dell’AUC dal 98% al 187%. Pertanto, il dosaggio di eplerenone non deve superare i 25 mg al giorno quando gli inibitori deboli-moderati del CYP3A4 vengono somministrati insieme all’eplerenone (vedere paragrafo 4.2). Induttori del CYP3A4 La somministrazione contemporanea dell’erba di S. Giovanni (un potente induttore del CYP3A4) con l’eplerenone ha causato una diminuzione del 30% dell’AUC dell’eplerenone. Una diminuzione più pronunciata dell’AUC dell’eplerenone può verificarsi con induttori più potenti del CYP3A4, quali la rifampicina. A causa del rischio di una ridotta efficacia dell’eplerenone, l’uso concomitante di induttori potenti del CYP3A4 (rifampicina, carbamazepina, fenitoina, fenobarbitale, erba di S. Giovanni) con eplerenone non è raccomandato (vedere paragrafo 4.4). Antiacidi Sulla base dei risultati di uno studio clinico di farmacocinetica, non si prevedono interazioni significative quando gli antiacidi vengono co-somministrati con eplerenone.
Effetti indesiderati:
In due studi (EPHESUS ed Eplerenone in Mild Patients Hospitalization and Survival Study in Heart Failure [EMPHASIS-HF]), l’incidenza complessiva degli eventi avversi segnalati con eplerenone è stata simile al placebo. Gli eventi avversi sotto riportati sono quelli di cui si sospetta una correlazione con il trattamento e che si presentano con una frequenza maggiore che con il placebo, o che sono gravi e si presentano con una frequenza significativamente maggiore che con il placebo, o ancora che sono stati osservati durante la sorveglianza post-marketing. Gli eventi avversi sono elencati per sistema corporeo e in base alla frequenza assoluta. Le frequenze vengono definite come: Molto comune (≥ 1/10); Comune (≥ 1/100, < 1/10); Non comune (≥ 1/1.000, < 1/100); Raro (≥ 1/10.000, <1/1.000); Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). Tabella 2: Frequenza delle reazioni avverse in studi controllati Eplerenone-Placebo
Classificazione per sistemi e organi secondo MedDra | Reazione avversa |
Infezioni ed infestazioni |
Non comune | pielonefrite, infezione, faringite |
Patologie del sistema emolinfopoietico |
Non comune | eosinofilia |
Patologie endocrine |
Non comune | ipotiroidismo |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Comune | iperpotassemia (vedere paragrafi 4.3 e 4.4) ipercolesterolemia |
Non comune | iponatremia, disidratazione, ipertrigliceridemia |
Disturbi psichiatrici |
Comune | insonnia |
Patologie del sistema nervosa |
Comune | capogiro, sincope, cefalea |
Non comune | ipoestesia |
Patologie cardiache |
Comune | insufficienza ventricolare sinistra, fibrillazione atriale |
Non comune | tachicardia |
Patologie vascolari |
Comune | ipotensione |
Non comune | trombosi arteriosa di un arto, ipotensione ortostatica |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche |
Comune | tosse |
Patologie gastrointestinali |
Comune | diarrea, nausea, costipazione, vomito |
Non comune | flatulenza |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Comune | eruzione cutanea, prurito |
Non comune | iperidrosi, angioedema |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Comune | spasmi muscolari, dolore dorsale |
Non comune | dolore muscoloscheletrico |
Patologie renali e urinarie |
Comune | compromissione renale (vedere paragrafi 4.4 e 4.5). |
Patologie epatobiliari |
Non comune | colecistite |
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella |
Non comune | ginecomastia |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Comune | astenia |
Non comune | malessere |
Esami diagnostici |
Comune | urea ematica aumentata, creatinina ematica aumentata |
Non comune | recettore del fattore di crescita epidermico diminuito, glucosio ematico aumentato |
Nello studio EPHESUS, si è verificato un maggior numero di casi di ictus nel gruppo di pazienti molto anziani (≥75 anni). Non è stata comunque osservata una differenza significativa tra l’incidenza di ictus nel gruppo trattato con eplerenone (30) rispetto a placebo (22). Nello studio EMPHASIS-HF, il numero dei casi di ictus in pazienti molto anziani (≥75 anni) è stato 9 nel gruppo eplerenone e 8 nel gruppo placebo. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite Agenzia Italiana del Farmaco Sito web: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio:
Non sono stati segnalati eventi avversi associati a sovradosaggio con eplerenone nell’uomo. Si prevede che la manifestazione più probabile di sovradosaggio nell’uomo possa essere ipotensione o iperpotassiemia. L’eplerenone non può essere eliminato attraverso l’emodialisi. È stato osservato che l’eplerenone si lega in notevole misura al carbone vegetale. Se si verifica ipotensione sintomatica, si deve avviare un trattamento di supporto. In caso di iperpotassiemia, si deve avviare un trattamento standard.
Gravidanza ed allattamento:
Gravidanza Non vi sono dati adeguati sull’uso di eplerenone in donne in gravidanza. Gli studi effettuati su animali non hanno indicato eventi avversi diretti o indiretti su gravidanza, sviluppo embriofetale, parto e sviluppo post-natale (vedere paragrafo 5.3). Si richiede cautela nel prescrivere eplerenone alle donne in gravidanza. Allattamento Non è noto se l’eplerenone venga escreto nel latte materno dopo somministrazione orale. Tuttavia, i dati preclinici mostrano che l’eplerenone e/o i suoi metaboliti sono presenti nel latte dei ratti e che i piccoli dei ratti esposti a questa via di somministrazione si sviluppano normalmente. Poiché non sono noti i possibili eventi avversi sul bambino durante l’allattamento al seno, si deve decidere se interrompere l’allattamento o il trattamento, tenendo conto dell’importanza del farmaco per la madre. Fertilità Non sono disponibili dati sulla fertilità umana.