Denominazione:
ESNOXIBEN COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Principi attivi:
ESNOXIBEN 1 mg compresse rivestite con film: Ogni compressa rivestita con film contiene 1 mg di eszopiclone. ESNOXIBEN 2 mg compresse rivestite con film: Ogni compressa rivestita con film contiene 2 mg di eszopiclone. ESNOXIBEN 3 mg compresse rivestite con film: Ogni compressa rivestita con film contiene 3 mg di eszopiclone. Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Eccipienti:
Nucleo della compressa: Cellulosa microcristallina, Calcio idrogeno fosfato, Sodio croscarmelloso, Silice colloidale anidra, Magnesio stearato. Rivestimento: Ipromellosa, Talco, Biossido di titanio (E171), Macrogol 3350, Indigotina lacca di alluminio (1 mg e 3 mg).
Indicazioni terapeutiche:
ESNOXIBEN è indicato per il trattamento dell'insonnia negli adulti, di solito per una durata a breve termine. Le benzodiazepine o i composti simil-benzodiazepinici sono indicati soltanto quando il disturbo è grave, disabilitante o sottopone l’individuo a grave disagio.
Controindicazioni/effetti indesiderati:
- Ipersensibilità al principio attivo, allo zopiclone o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1; - Miastenia grave; - Insufficienza respiratoria grave; - Grave sindrome da apnea notturna; - Insufficienza epatica grave; - Pazienti anziani in trattamento concomitante con potenti inibitori del CYP34A (vedere paragrafo 4.5); - Bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età.
Posologia:
Posologia. Adulti: la dose iniziale raccomandata è di 1 mg. Il dosaggio può essere aumentato a 2 mg o 3 mg, se clinicamente indicato. Si raccomanda l’utilizzo della dose minima efficace di eszopiclone per il paziente. La dose totale di eszopiclone non deve superare i 3 mg. L'eszopiclone deve essere assunto in una singola somministrazione immediatamente prima di coricarsi e non deve essere ri-somministrato durante la stessa notte. In ogni caso, la durata del trattamento deve essere quella minima necessaria per un trattamento efficace e non deve superare le quattro settimane, compreso il periodo di sospensione graduale. In alcuni casi, ad esempio nei pazienti con insonnia cronica, potrebbe essere necessario prolungare il periodo di trattamento fino a una durata massima di 6 mesi (vedere paragrafo 5.1). Questo richiede regolari monitoraggi e valutazione delle condizioni del paziente, poiché con la durata del trattamento aumenta il rischio di abuso e dipendenza (vedere paragrafo 4.4). Interazioni con altri farmaci: La dose non deve superare i 2 mg nei pazienti adulti non anziani che assumono ketoconazolo o altri potenti inibitori del CYP3A4. Eszopiclone è controindicato nei pazienti anziani in trattamento concomitante con potenti inibitori del CYP3A4 (vedere paragrafo 4.3). Inoltre, può essere necessaria una riduzione della dose di eszopiclone se somministrato in concomitanza con medicinali aventi effetti deprimenti noti sul SNC (vedere paragrafo 4.5). Popolazioni speciali. Anziani (età ≥ 65 anni): La dose iniziale raccomandata nei pazienti anziani è di 1 mg immediatamente prima di coricarsi. In questi pazienti la dose può essere aumentata fino a 2 mg, se clinicamente indicato. La dose raccomandata non deve essere superata (vedere paragrafo 5.2). Compromissione epatica: Non è richiesto alcun aggiustamento della dose in pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 5.2). Eszopiclone è controindicato in pazienti con insufficienza epatica grave poiché può precipitare un'encefalopatia (vedere paragrafi 4.3 e 5.2). Compromissione renale: Non è richiesto alcun aggiustamento della dose in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (vedere paragrafo 5.2). In pazienti con compromissione renale grave la dose massima raccomandata di eszopiclone è di 2 mg. Popolazione pediatrica: Eszopiclone non deve essere utilizzato in bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni di età (vedere paragrafo 4.3). La sicurezza e l’efficacia di eszopiclone in bambini e adolescenti non sono state stabilite. Modo di somministrazione: ESNOXIBEN è per uso orale. Le compresse non devono essere frantumate o rotte prima dell’assunzione poiché il principio attivo ha un gusto amaro.
Conservazione:
Compresse da 1 mg confezionate in blister in PVC/PCTFE-Alluminio e in OPA/Alu/PVC-Alluminio e per le compresse da 2 e 3 mg confezionate in blister in PVC/PCTFE-Alluminio, in OPA/Alu/PVC-Alluminio e in PVC/PVdC/PVC-Alluminio Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione. Compresse da 1 mg confezionate in blister in PVC/PVdC/PVC-Alluminio Non conservare al di sopra dei 30°C
Avvertenze:
Generali: Quando sia possibile, si deve identificare la causa dell’insonnia. È necessario trattare i fattori che ne stanno alla base prima di prescrivere un ipnotico. La mancata remissione dell’insonnia dopo un periodo di 7-14 giorni di trattamento può indicare la presenza di un disturbo psichiatrico o fisico primario e il paziente deve essere attentamente rivalutato ad intervalli regolari. Danno respiratorio cronico: Deve essere usata cautela quando si prescrive eszopiclone a pazienti con insufficienza respiratoria in quanto le benzodiazepine e le sostanze simil-benzodiazepiniche hanno mostrato di compromettere le vie respiratorie. Rischi derivanti dall’uso concomitante di oppioidi:L’utilizzo concomitante di eszopiclone e oppioidi può portare a sedazione, depressione respiratoria, coma e morte. A causa di questi rischi, la prescrizione concomitante di farmaci sedativi, come benzodiazepine o farmaci correlati come eszopiclone, con oppioidi deve essere riservata a quei pazienti per i quali non sono possibili opzioni alternative di trattamento. Nel caso in cui si decida di prescrivere eszopiclone in concomitanza con oppioidi, si deve usare la dose efficace più bassa e la durata del trattamento deve essere la più breve possibile (vedere anche le raccomandazioni posologiche generali al paragrafo 4.2). I pazienti devono essere attentamente monitorati per i segni ed i sintomi di depressione respiratoria e di sedazione. A tale riguardo, si raccomanda vivamente di informare i pazienti e chi se ne prende cura (se pertinente) di essere consapevoli di tali sintomi (vedere paragrafo 4.5). Rischio di dipendenza: L’uso delle benzodiazepine e di sostanze simil-benzodiazepiniche come eszopiclone può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica e psicologica. Il rischio di dipendenza aumenta con: - dose e durata del trattamento; - è anche maggiore in pazienti con storia di disturbi psichiatrici e/o abuso di alcool, farmaci o droga; - pazienti con marcati disturbi della personalità. Una volta che la dipendenza fisica si è sviluppata, una brusca interruzione del trattamento sarà accompagnata da sintomi di astinenza. Questi possono consistere in cefalea, dolore muscolare, ansia estrema, tensione, irrequietezza, confusione e irritabilità. Nei casi gravi possono manifestarsi i seguenti sintomi: derealizzazione, depersonalizzazione, iperacusia, intorpidimento e formicolio delle estremità, ipersensibilità alla luce, al rumore e al contatto fisico, allucinazioni o crisi epilettiche. I pazienti che richiedono un trattamento prolungato (vedere paragrafo 4.2) devono essere regolarmente monitorati e valutati per potenziali segni di dipendenza (es. assunzione del medicinale in quantità maggiori o più a lungo del previsto, desiderio persistente o sforzi infruttuosi per ridurre o controllare l’uso del medicinale) e gestiti in base all’esigenza clinica. Astinenza: Dopo l'interruzione del trattamento con eszopiclone sono stati riportati sintomi da astinenza (inclusi dolori addominali, cefalea, aumento dell'appetito e insonnia). Insonnia di rimbalzo: Dopo l’interruzione del trattamento con eszopiclone è stata osservata insonnia da rimbalzo come un aumento della latenza del sonno per una o due notti. Questi eventi si sono risolti senza intervento. È importante che i pazienti siano consapevoli della possibilità di fenomeni di rimbalzo, minimizzando così l'ansia se tali sintomi dovessero svilupparsi quando il medicinale viene sospeso. Tolleranza: Negli studi clinici condotti con eszopiclone, durante periodi di trattamento fino a sei mesi non è stato osservato lo sviluppo di tolleranza in nessuno dei parametri di misurazione del sonno (vedere paragrafo 5.1). Compromissione della memoria e psicomotoria: Le benzodiazepine e le sostanze simil-benzodiazepiniche come eszopiclone possono indurre amnesia anterograda e compromissione psicomotoria, incluse lesioni accidentali e cadute. In particolare i pazienti anziani possono essere più vulnerabili alle cadute con conseguenti traumi quali ad esempio la frattura dell’anca. L’amnesia si manifesta solitamente diverse ore dopo l’assunzione del medicinale. Per ridurre il rischio, i pazienti devono assicurarsi di poter dormire ininterrottamente per almeno 8 ore (vedere paragrafo 4.8). Il rischio di compromissione psicomotoria nella giornata successiva, inclusa la compromissione della capacità di guidare, aumenta se: • eszopiclone viene assunto quando rimangono meno di 12 ore prima di eseguire attività che richiedono attenzione mentale (vedere paragrafo 4.7); • viene assunta una dose più alta di quella raccomandata; • eszopiclone viene co-somministrato con altri farmaci ad effetto deprimente il sistema nervoso centrale (SNC) o con altri farmaci che aumentano i livelli ematici di eszopiclone, oppure con alcool o sostanze illecite (vedere paragrafo 4.5). L'eszopiclone deve essere assunto con una singola somministrazione, immediatamente prima di coricarsi e non deve essere ri-somministrato durante la stessa notte. Depressione e tendenza al suicidio: Eszopiclone deve essere somministrato con cautela in pazienti che manifestano sintomi di depressione. Le benzodiazepine e le sostanze simil-benzodiazepiniche come l’eszopiclone non devono essere utilizzate senza un appropriato trattamento della depressione o dell’ansia connessa con la depressione (il suicidio può essere precipitato in tali pazienti). Poiché tali disturbi possono essere associati a tendenze suicide, a questi pazienti deve essere somministrata la minore quantità possibile di eszopiclone, per ridurre il rischio di sovradosaggio intenzionale (vedere paragrafo 5.1). Durante l'uso di eszopiclone può essere smascherato uno stato di depressione preesistente. Diversi studi epidemiologici mostrano un aumento dell’incidenza di suicidi e di tentativi di suicidio nei pazienti con o senza depressione, che erano stati trattati con benzodiazepine e altri ipnotici, zopiclone compreso. Non è stato stabilito un nesso di causalità. Abuso/dipendenza da alcool, farmaci e droga: Eszopiclone deve essere usato con estrema cautela in pazienti con problemi o con una storia di abuso e/o dipendenza da alcool, farmaci o droga. Reazioni psichiatriche e paradosse: Quando si usano benzodiazepine e sostanze simil-benzodiazepiniche, è noto che possano verificarsi reazioni come irrequietezza, aggravamento dell’insonnia, agitazione, irritabilità, aggressività, delirio, accessi d'ira, incubi, parasonnia, depersonalizzazione, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato ed altre alterazioni del comportamento. Esse possono essere indotte dal farmaco, di origine spontanea o come risultato di un sottostante disturbo psichiatrico o fisico. Tali reazioni è più probabile che si verifichino negli anziani. Qualsiasi nuovo segno o sintomo comportamentale richiede una valutazione attenta e immediata e deve essere considerata l'interruzione della somministrazione di eszopiclone. Sonnambulismo e comportamenti associati: In pazienti che avevano assunto eszopiclone e che non erano completamente svegli sono stati segnalati sonnambulismo e altri comportamenti associati come “guidare nel sonno”, preparare e mangiare cibo, telefonare o avere rapporti sessuali, con amnesia per l’evento. Sembra che l’uso di alcool e di altri deprimenti il SNC insieme a eszopiclone aumenti il rischio di tali comportamenti, così come l’uso di eszopiclone a dosi che superano la dose massima consigliata. Nei pazienti che presentano tali comportamenti, l’interruzione del trattamento con eszopiclone deve essere fortemente presa in considerazione a causa del rischio per i pazienti stessi e per le altre persone (vedere paragrafo 4.5 e 4.8). ESNOXIBEN contiene sodio. Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per compressa, vale a dire essenzialmente ‘privo di sodio’.
Interazioni:
L’uso concomitante con alcool va evitato poiché l'effetto sedativo di eszopiclone può essere aumentato (vedere paragrafo 4.7). In combinazione con altri farmaci deprimenti il sistema nervoso centrale (SNC) (ad esempio antipsicotici, ansiolitici, rilassanti muscolari, antiepilettici e antistaminici sedativi) si può verificare un aumento dell’effetto sedativo centrale. Una riduzione della dose di eszopiclone può essere necessaria quando co-somministrato con sostanze aventi un noto effetto deprimente il SNC come olanzapina. Quella del CYP3A4 è una delle principali vie metaboliche di eliminazione dell’eszopiclone, con un contributo secondario del CYP2E1. L’esposizione ad eszopiclone è risultata aumentata di circa 2 volte dalla somministrazione concomitante di ketoconazolo, un potente inibitore del CYP3A4, al dosaggio di 400 mg al giorno per 5 giorni. Altri potenti inibitori del CYP3A4 (come altri antimicotici azolici, antibiotici macrolidi, succo di pompelmo) dovrebbero comportarsi in modo simile. Di conseguenza, l'effetto ipnotico di eszopiclone può essere aumentato (vedere paragrafo 4.4). Una riduzione della dose di eszopiclone può essere richiesta quando viene somministrato in concomitanza con inibitori del CYP3A4 (vedere paragrafo 4.2). L’uso di eszopiclone è controindicato nei pazienti anziani che ricevono in concomitanza potenti inibitori del CYP3A4 (vedere paragrafo 4.3). L’esposizione a zopiclone racemico è stata ridotta dell'80% dall'uso concomitante di rifampicina, un potente induttore del CYP3A4. Un effetto simile potrebbe essere prevedibile con l'uso concomitante di eszopiclone e altri potenti induttori degli enzimi del citocromo P450 come carbamazepina, fenitoina ed Erba di S. Giovanni (iperico). Eszopiclone non influenza i profili farmacodinamici e farmacocinetici di paroxetina, digossina, warfarin, né il profilo farmacodinamico di lorazepam. In pazienti con disturbi dell’umore, la somministrazione concomitante di eszopiclone con fluoxetina o escitalopram non ha influenzato negativamente gli effetti farmacodinamici di eszopiclone o del medicinale antidepressivo (vedere paragrafo 5.1). La somministrazione concomitante di benzodiazepine o sostanze simil-benzodiazepiniche con analgesici narcotici può aumentare il loro effetto euforizzante e potrebbe condurre ad un aumento della dipendenza fisica. Oppioidi: L’utilizzo concomitante di farmaci sedativi, come benzodiazepine o farmaci correlati come eszopiclone con oppioidi, aumenta il rischio di sedazione, depressione respiratoria, coma e morte a causa dell’effetto additivo deprimente il SNC. Il dosaggio e la durata del trattamento concomitante devono essere limitati (vedere paragrafo 4.4).
Effetti indesiderati:
Le informazioni riportate sulle reazioni avverse si basano sull'esperienza derivante da studi clinici di durata fino a 6 mesi condotti con 1-3 mg di eszopiclone o placebo in adulti non anziani. In tali studi clinici un totale di 1626 soggetti avevano assunto eszopiclone e 858 soggetti avevano assunto placebo. La reazione avversa più comunemente riportata è stata disgeusia (gusto sgradevole). Sono anche stati comunemente osservati cefalea, sonnolenza, bocca secca, capogiro e nausea (<10% dei pazienti). Le reazioni avverse che si sono verificate con un’incidenza superiore rispetto al placebo e in almeno due pazienti, sono elencate nella tabella sottostante in base alla classificazione per sistemi ed organi ed alla frequenza: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1000, <1/100), rara (≥1/10000, <1/1000), frequenza non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All’interno di ciascuna classe di frequenza, le reazioni avverse al farmaco sono presentate in ordine decrescente di gravità. Infezioni ed infestazioni. Non comune: Infezione, infezione virale. Patologie del sistema emolinfopoietico. Non comune: Anemia ipocromica, anemia, leucopenia, eosinofilia. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: Reazione allergica; Rara: Angioedema*, reazione anafilattica*. Patologie endocrine. Non comune: Ipertiroidismo. Disturbi del metabolismo e della nutrizione. Non comune: Edema periferico, anoressia, sete, aumento dell’appetito, ipopotassiemia. Disturbi psichiatrici. Comune: Nervosismo, depressione, ansia; Non comune: Labilità emotiva, diminuzione della libido, confusione, agitazione, allucinazioni, insonnia, apatia, euforia;Rara: Irritabilità*, aggressione*, irrequietezza*, delirio*, collera*, comportamento anormale (possibilmente associato con amnesia)* e sonnambulismo (vedere paragrafo 4.4); Frequenza non nota: Dipendenza (vedere paragrafo 4.4), sindrome da astinenza*, emozioni smorzate*. Disturbi del sistema nervoso. Molto comune: Disgeusia (gusto sgradevole); Comune: Cefalea, sonnolenza, capogiro, sogni anormali, compromissione della memoria, pensiero anormale; Non comune: Vertigini, atassia, andatura anormale, incoordinazione, ipocinesia, parestesia, stupore, tremore; Frequenza non nota: Disosmia, alterazione dell’attenzione*, tempo di reazione prolungato*. Patologie dell’occhio. Comune: Visione annebbiata (prevalentemente nei pazienti anziani); Non comune: Occhi secchi; Frequenza non nota: Diplopia*. Patologie dell’orecchio e del labirinto. Non comune: Tinnito, dolore all’orecchio. Patologie vascolari. Comune: Emicrania; Non comune: Ipertensione, sincope. Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche. Comune: Faringite; Non comune: Dispnea, rinite, singhiozzo; Frequenza non nota: Depressione respiratoria (vedere paragrafo 4.4)*. Patologie gastrointestinali. Comune: Bocca secca, diarrea, nausea, dispepsia, dolore addominale, vomito; Non comune: Alitosi, ulcerazione della bocca, colite, gastroenterite, edema della lingua. Patologie epatobiliari. Molto rara: Aumento delle transaminasi da lieve a moderato e/o della fosfatasi alcalina ematica*. Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo. Comune: Eruzione cutanea; Non comune: Reazione di fotosensibilità, sudorazione, acne, cute secca, eczema; Rara: Prurito (comune nei pazienti anziani). Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Comune: Dolore dorsale, mialgia; Non comune: Crampi alla gamba, contrazione muscolare, miastenia, patologia articolare; Frequenza non nota: Debolezza muscolare*. Patologie renali ed urinarie. Non comune: Aumento della frequenza urinaria, infezione del tratto urinario, dolore renale, incontinenza urinaria, calcoli renali, albuminuria. Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella. Non comune: Dismenorrea, metrorragia, dolore mammario, ipomenorrea, impotenza. Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione. Comune: Astenia, dolore; Non comune: Febbre, stanchezza*. Esami diagnostici. Non comune: Aumento di peso, perdita di peso. Traumatismi, intossicazioni e complicazioni da procedura.Raro: Caduta (prevalentemente nei pazienti anziani)*. *Reazioni avverse che non sono state riportate per eszopiclone ma con zopiclone racemico. Amnesia: A dosaggi terapeutici raccomandati può verificarsi amnesia anterograda, il rischio aumenta ai dosaggi più alti. Gli effetti amnesici possono essere associati con comportamenti inappropriati (vedere paragrafo 4.4). Depressione: Durante l'uso di benzodiazepine e di sostanze simil-benzodiazepiniche può essere smascherato uno stato di depressione preesistente. Reazioni psichiatriche e “paradosse”: Reazioni come irrequietezza, agitazione, irritabilità, inibizione diminuita, aggressività, pensieri anormali, deliri, accessi d’ira, incubi, depersonalizzazione, allucinazioni, psicosi, comportamento inappropriato, estroversione che sembra al di fuori del carattere e altre reazioni avverse comportamentali è noto che possono verificarsi durante l’uso di benzodiazepine o di sostanze simil-benzodiazepiniche. Tali reazioni sono più probabili negli anziani. Dipendenza: L'uso di benzodiazepine e di sostanze simil-benzodiazepiniche (anche alle dosi terapeutiche) può condurre allo sviluppo di dipendenza fisica: la sospensione della terapia può provocare astinenza o fenomeni di rimbalzo (vedere paragrafo 4.4). Si può verificare dipendenza psicologica. Sono stati riportati casi di abuso di benzodiazepine e di sostanze simil-benzodiazepiniche. Popolazione anziana: Il profilo delle reazioni avverse negli studi clinici con pazienti anziani con insonnia è generalmente simile al profilo osservato negli studi clinici con pazienti non anziani con insonnia. Una ulteriore reazione avversa riportata nel paziente anziano è stata la visione offuscata (comune). Il prurito era comune. Segnalazione delle reazioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio:
Il sovradosaggio si manifesta solitamente con vari gradi di depressione del SNC, che vanno dalla sonnolenza al coma in base alla quantità ingerita. È indicato un trattamento sintomatico e di supporto condotto in adeguato ambiente ospedaliero. Particolare attenzione dovrà essere posta alle funzioni cardiovascolari e respiratorie. Il lavaggio gastrico è efficace solamente se effettuato subito dopo l’ingestione. Sebbene non valutata, non ci si attende che l’emodialisi possa essere utile per via dell’elevato volume di distribuzione di eszopiclone. Il flumazenil può essere utile come antidoto. Negli studi clinici con eszopiclone è stato riportato un caso di sovradosaggio con un massimo di 36 mg di eszopiclone in cui il soggetto si è completamente ripreso. Dall'inizio della commercializzazione, sono stati segnalati casi spontanei di sovradosaggio fino a 270 mg. È più probabile che si verifichi un sovradosaggio fatale quando eszopiclone viene assunto in associazione con altri deprimenti il SNC, incluso l'alcol. I soggetti si sono ripresi dal sovradosaggio fino ad una dose di 270 mg di eszopiclone da solo.
Gravidanza ed allattamento:
Gravidanza: Non sono disponibili o vi sono in numero limitato dati sull'uso di eszopiclone nelle donne in gravidanza. Gli studi sugli animali hanno mostrato tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale nell’uomo è sconosciuto. ESNOXIBEN non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile che non usano misure contraccettive. In caso di assunzione di zopiclone racemico durante le fasi terminali della gravidanza, possono verificarsi sintomi di astinenza nel periodo post-natale nel neonato. Durante l'ultimo trimestre, esiste il rischio di effetti farmacologici avversi sul feto e/o sul neonato, come ipotonia, depressione respiratoria e ipotermia. Allattamento: Non è noto se eszopiclone o il suo metabolita (S)-N-demetil zopiclone siano escreti nel latte materno umano. Studi sull’uomo e sull’animale con lo zopiclone racemico hanno rivelato un passaggio nel latte materno. Un rischio per il bambino allattato non può essere escluso. ESNOXIBEN non deve essere utilizzato durante l’allattamento al seno. Fertilità: Negli studi clinici sull’uomo non si sono avute evidenze di fertilità compromessa nei maschi e nelle femmine dopo trattamento fino a 6 mesi. Tuttavia, gli studi sugli animali condotti con eszopiclone hanno mostrato alterazioni della fertilità maschile e femminile in diverse specie (vedere paragrafo 5.3). L’influenza di eszopiclone sulla fertilità maschile e femminile dopo somministrazione cronica (> 6 mesi) nell’uomo è sconosciuta.