Denominazione:
VIDALTA 15 MG
Categoria farmacoterapeutica:
Farmaci antitiroidei.
Principi attivi:
Carbimazolo.
Eccipienti:
Ipromellosa, Cellulosa microcristallina, Ossido di ferro rosso (E172), Silice colloidale anidra, Magnesio stearato, Talco.
Indicazioni:
Trattamento dell'ipertiroidismo e dei segni clinici associati ad esso nel gatto.
Controindicazioni/effetti indesiderati:
Non usare in gatti affetti da concomitanti malattie sistemiche, quali una grave malattia primaria del fegato o il diabete mellito. Non usare in gatti con sintomi correlati a malattie autoimmuni e/o una conta eritrocitaria o leucocitaria alterata, quali anemia, neutropenia o linfopenia. Non usare in gatti con disturbi piastrinici (in particolare trombocitopenia) o coagulopatie. Non usare in gatti con ipersensibilita' ai mercaptoimidazoli (carbimazolo o tiamazolo (metimazolo)).
Posologia:
Solo per uso orale. La somministrazione con il cibo aumenta la biodisponibilita'. Gli orari di trattamento, in particolare in rapporto al pasto, devono essere mantenuti costanti ogni giorno. Non rompere o schiacciare le compresse di Vidalta, dato che si tratta di compresse a rilascio prolungato. Lo scopo del trattamento e' quello di mantenere le concentrazioni di tiroxina totale (TT4) nella parte bassa del range di riferimento. Di conseguenza, vengono suggerite le seguenti raccomandazioni per il dosaggio durante le fasi di regolazione e di mantenimento. Tuttavia, la regolazione del dosaggio deve essere principalmente basata sulla valutazione clinica del singolo gatto. Si consiglia il monitoraggio della TT4, di tutti i parametri ematologici, epatici e renali ad ogni visita di follow-up. FASE DI REGOLAZIONE: la dose iniziale consiste nella somministrazione orale di una compressa di carbimazolo 15 mg/ gatto una volta al giorno. E' possibile considerare la somministrazione di una dose iniziale di Vidalta 10 mg al giorno quando la concentrazione di TT4 risulta solo leggermente aumentata, per esempio tra 50 nmol/l e 100 nmol/l. Con la dose iniziale raccomandata, pari a una compressa di Vidalta 15 mg una volta al giorno, la concentrazione di tiroxina totale (TT4) puo' diminuire entro il range eutiroideo (TT4
Conservazione:
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C. Conservare le compresse nella confezione originale. Tenere il contenitore di plastica ben chiuso per proteggerlo dall'umidita'. Non rimuovere l'essiccante.
Avvertenze:
Il tiamazolo (metimazolo), il metabolita attivo del carbimazolo, inibisce la produzione dell'ormone tiroideo, percio' l'interruzione del trattamento con carbimazolo porta ad un rapido ritorno (entro 48 ore) dell'ormone tiroideo ai livelli pre-trattamento. La somministrazione cronica risulta quindi necessaria, a meno che non venga eseguita una tiroidectomia chirurgica o una radioterapia. Una piccola percentuale di gatti affetti da adenoma tiroideo potrebbe non rispondere o avere una scarsa risposta al trattamento. Il carcinoma della tiroide e' una causa rara di ipertiroidismo del gatto ed in questi casi il solo trattamento medico non e' raccomandato, in quanto non curativo. Il trattamento deve essere regolato in base alla valutazione rischio/ beneficio caso per caso. Il trattamento dell'ipertiroidismo puo' causare una riduzione della velocita' di filtrazione glomerulare. Cio' puo' rivelare una preesistente disfunzione renale. Il trattamento dell'ipertiroidismo puo' anche indurre un aumento degli enzimi epatici o un peggioramento di preesistenti disturbi epatici. La funzionalita' renale ed epatica deve essere pertanto monitorata prima e durante il trattamento. Dato il rischio di leucopenia o anemia emolitica, i parametri ematologici devono essere monitorati regolarmente, prima e durante il trattamento, preferibilmente ad ogni visita durante la fase di aggiustamento della dose e la fase di mantenimento. Per ogni animale che, durante la terapia, manifesti improvvisamente segni di malessere, soprattutto se presenta febbre, si deve prelevare un campione di sangue per i controlli ematologici e biochimici di routine. Animali con neutropenia (neutrofili
Tempi di attesa:
Non pertinente.
Specie di destinazione:
Gatti.
Interazioni:
Il trattamento concomitante con fenobarbitale puo' ridurre l'efficacia clinica del carbimazolo. E' stato dimostrato che l'uso concomitante di antielmintici benzimidazolici (fenbendazolo o mebendazolo) riduce l'ossidazione epatica di questa classe terapeutica e puo' quindi indurre un aumento della quota circolante. Di conseguenza, la cosomministrazione di carbimazolo con un benzimidazolo non e' raccomandata. Il tiamazolo puo' manifestare proprieta' immunomodulanti. Cio' deve essere tenuto in considerazione in vista della vaccinazione del gatto.
Effetti indesiderati:
Le reazioni avverse piu' frequenti sono vomito, diarrea, diminuzione dell'appetito, perdita di condizione, letargia, tachicardia, polidipsia, disidratazione e poliuria. Sono stati riportati anche sintomi dermatologici (prurito, dermatite umida, eritema, alopecia). Questi sintomi clinici sono generalmente di lieve entita', sono adeguatamente controllati con una terapia sintomatica e non richiedono l'interruzione del trattamento. Tuttavia, se si riscontrano sintomi clinici piu' gravi che non rispondono alla terapia sintomatica, deve essere ridotta la dose o deve essere interrotto il trattamento in base alla valutazione rischio/beneficio. In caso di reazioni avverse gravi, se il trattamento non viene interrotto potrebbe verificarsi mortalita', probabilmente a causa del prodotto. In alcuni casi, sono stati osservati sintomi di sanguinamento gastrointestinale, come ematemesi, emorragia orale o feci scure. Questi sintomi sono considerati gravi e richiedono un intervento immediato (riduzione della dose o interruzione del trattamento). In rari casi sono stati anche riportati perdita di peso, dispnea, aggressivita', disorientamento, atassia o febbre. Il trattamento dell'ipertiroidismo puo' causare una riduzione della velocita' di filtrazione glomerulare. I casi piu' gravi, quando compare azotemia, possono richiedere la sospensione temporanea o permanente del trattamento. Il trattamento puo' indurre un aumento degli enzimi epatici. I casi piu' gravi possono richiedere la sospensione temporanea o permanente del trattamento. Comunque, l'innalzamento degli enzimi epatici e' solitamente reversibile dopo la sospensione del farmaco, sebbene possa essere richiesta una terapia sintomatica (supporto nutrizionale e reidratante). Possono anche verificarsi anemia, aumento o diminuzione del numero di globuli bianchi, neutrofilia, trombocitopenia, eosinofilia e/o linfopenia, in particolare durante le prime 4-6 settimane di trattamento. In caso di disturbi persistenti e marcati, puo' essere richiesta l'interruzione del trattamento. Nella maggior parte dei casi, l'anomalia si risolve spontaneamente entro 1 mese dalla sospensione del trattamento. Sono stati riportati anche titoli anticorpali antinucleo positivi. Le reazioni avverse appaiono reversibili a seguito della sospensione del trattamento.
Gravidanza ed allattamento:
Studi di laboratorio su ratti e topi hanno evidenziato l'esistenza di effetti teratogenici ed embriotossici del tiamazolo. La sicurezza del prodotto non e' stata stabilita nelle gatte gravide o in allattamento. Inoltre, il tiamazolo attraversa la placenta, si distribuisce nel latte e raggiunge all'incirca la stessa concentrazione del siero materno. Non usare in gatte gravide o in allattamento.